Ha fatto scalpore e rumore il sequestro del Molino Village, il complesso turistico di 100 unità abitative sito alla Marina, il 19 dicembre u. s. I carabinieri misero allora i sigilli a tutti gli appartamenti, anche a quelli già venduti che sono circa la metà.
Sabato una sentenza destinata a far discutere e non poco: il tribunale del Riesame di Chieti, infatti, ha accolto la domanda di dissequestro di uno degli appartamenti per mancanza di colpa. I togati, dopo aver attentamente studiato l’iter amministrativo ed edificatorio, hanno confermato la sussistenza del reato di lottizzazione abusiva nei confronti dell’impresa costruttrice, in quanto essa ha realizzato abitazioni di tipo residenziale lì dove aveva chiesto permessi per la realizzazione di un villaggio turistico, ma delle previste strutture meramente turistiche non vi è più alcuna traccia.
Questo comportamento illecito, però, non può ricadere sugli acquirenti, soprattutto quando l’acquisto è stato fatto in buona fede. In effetti la Legge regionale in materia prevede che una quota delle unità di un villaggio turistico possono essere alienate come residenziali e sugli atti redatti dinanzi ad un notaio è specificato come la “società alienate è obbligata al rispetto delle previsioni della Legge Regione Abruzzo 16/2003 e a tanto si obbliga anche nei confronti della parte acquirente”; inoltre molti acquisti sono stati fatti a complesso non ancora ultimato.
I giudici, in effetti, tenendo conto di tutto ciò e del fatto che il reato di illecito è da ritenersi vincolato alla violazione della destinazione urbanistica del complesso edilizio che è imputabile esclusivamente alla Molino srl e che è addirittura stata messa in opera in corso di edificazione delle strutture, hanno optato per il primo dissequestro di uno degli appartamenti, al quale certamente ne seguiranno degli altri.