Erano state le sigle sindacali FP CGIL e UIL FPL ad alzare il tiro contro l’attuale dirigenza della fondazione Padre Alberto Mileno “Centro di Riabilitazione” di Vasto Marina con un duro comunicato nel quale si ribadiva la conflittualità persistente tra il direttore pro tempore delle strutture sanitarie P. Franco Berti, sicuramente non sono state mai pastorali e le organizzazioni sindacali, una conflittualità ancor più marcata di fronte “a politiche aziendali contrastanti con le finalità stesse di una organizzazione Onlus e a politiche orientate a disattendere le più elementari regole di democrazia sindacale nelle realtà lavorative e produttive”. Le OO. SS. pongono l’accento altresì sul difficile momento economico del vastese e “si sentono costrette vista la persistente e inaccettabile posizione della Direzione a denunciare le ultime deprecabili scelte aziendali in ordine temporale: il passaggio di alcuni lavoratori dal Centro di Formazione “P. Kolbe” con sede a Vasto al Centro di Riabilitazione di Gissi; e l’esternalizzazione di alcuni servizi, destinando parte del personale in comando presso la nuova cooperativa, e parte riassorbita nel settore sanitario”. Passaggi che secondo i sindacati ha portato alcuni dipendenti ad essere fortemente penalizzati economicamente e professionalmente, addirittura subendo un trasferimento topografico del proprio luogo di lavoro, pur di evitare un licenziamento. Infine, nella dura reprimenda, un richiamo alla fattiva collaborazione “Le OO.SS. FP CGIL e UIL FPL richiamano i vertici aziendali della Fondazione ad una più attenta, puntuale e proficua collaborazione con tutte le forze sociali che quotidianamente improntano la loro azione a difesa dei più deboli e a tutela dei diritti di tutti i lavoratori“.
Puntuale ed attesa è arrivata la risposta proprio di padre Franco Berti, chiamato in causa fin da principio, che ha richiamato le organizzazioni sindacali a non avere atteggiamenti fondati su pretesti più che sulla realtà dei fatti. Il direttore della fondazione ha ricordato come a fine dicembre, di fronte alla chiusura del centro di formazione professionale non vi sia stato alcun licenziamento, ma 4 dei cinque addetti interessati dal provvedimento sono stati riassorbiti dalla struttura di Gissi, mentre il quinto, originario di Pescara e con un contratto part-time, ha optato per una soluzione fuori dalle attività della fondazione. Padre Berti ha contestato anche le presunte penalizzazioni cui alcuni dipendenti sarebbero andati incontro sottolinenado con forza che i lavoratori della fondazione non hanno perso neanche un centesimo del loro stipendio e di questi tempi è qualcosa di certamente di non trascurabile.
Una querelle accesa, dunque, che animerà anche le prossime settimane.