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Paolo Scaroni indagato

Ad agosto aveva ricevuto dal Comune di Cupello la cittadinanza onoraria ed a Vasto l’associazione Pro emigranti gli aveva attribuito il premio “Silvio Petroro 2012”: Paolo Scaroni, ex A. D. della Società Italiana Vetro di San Salvo ed attuale Amministratore delegato di Eni è da oggi iscritto nel registro degli indagati della Procura di Milano per tangenti. Scaroni sarebbe implicato in una commessa da 11 miliardi di dollari in Algeria e una maxi tangente da 197 milioni di euro.

Sotto la lente della Procura milanese, Eni e Saipem, le due società quotate in borsa indagate in base alla legge 231 del 2001 che riguarda la responsabilità amministrativa degli enti. Intanto la Guardia di Finanza di  Milano sta perquisendo la casa di Scaroni a Roma, la sede dell’Eni a San Donato Milanese e gli uffici di Saipem, alla ricerca di documenti sulla torbida vicenda.

Secondo le prime indiscrezioni con il numero uno di Eni sarebbero indagati anche Pietro Varone, dirigente Saipem, Tullio Orsi, ex dirigente Saipem, Pietro Tali, ex ad Saipem, Alessandro Bernini, ex direttore finanziario Saipem, Antonio Vella e Nerio Capanna, entrambi dirigente Saipem, e Farid Bedjaoui, il presunto intermediario a cui era riconducibile la società di Hong Kong “collettrice” delle mazzette.

Per gli inquirenti Paolo Scaroni lo avrebbe incontrato proprio il Bedjaoui a Parigi in qualità di intermediario di una società di Hong Kong, che avrebbe fatto da collettore delle tangenti destinate a funzionari pubblici algerini per gli appalti Saipem.

Nel 2009 la società italiana si era aggiudicata un contratto da 580 mln di dollari dal gruppo algerino Sonatrach per la costruzione del terzo lotto del gasdotto Gk3, un’operazione sullaquale anche la magistratura algerina ha avviato indagini, che hanno portato, poche settimane fa, alle dimissioni del presidente del gruppo algerino Mohamed Meziane e di altri quindici dirigenti accusati di corruzione e di malversazione.

Siamo totalmente estranei”, il primo commento di Scaroni all’ANSA, cui subito ha fatto seguito quello ufficila e del gruppo petrolifero: “In merito all’inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica di Milano che coinvolge Saipem per attività in Algeria, Eni prende atto che la Procura ha esteso le indagini anche nei confronti di Eni e del suo Amministratore Delegato. Si dichiarano totalmente estranei alle vicende oggetto di indagine”. Nella stessa nota l’Eni precisa di aver “direttamente fornito, e continuerà a fornire, la massima cooperazione alla magistratura“.

Luigi Spadaccini

 

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