Dopo le accuse dei giorni scorsi sull’affaire Recogen rivolte all’Amministrazione comunale, stamane puntuale è arrivata la risposta di Luciano Lapenna, in una partecipata conferenza stampa in cui il primo cittadino è apparso piuttosto corrucciato per quanto è stato scritto e detto soprattutto nell’ultimo periodo. A dargli man forte i fidi scudieri Anna Suriani, Marco Marra e Paola Cianci. Il primo cittadino ha sottolineato che è vero che la Conferenza di Servizi ha espresso parere favorevole al progetto Recogen “ma la posizione del Comune era stata esplicitata loro con una nota del 30/01/13 ed era negativa. L’unico parere negativo che la pratica ha avuto.”
Ripercorrendo un po’ le tappe della torbida vicenda Lapenna ricorda come il 24 dicembre 2012 il Comune sottolineava l’esigenza di un’acquisizione propedeutica del parere ARTA. L’ARTA si esprime il 2 gennaio u. s., ma non in merito alla documentazione integrativa richiesta del Comune, bensì limitandosi d esprimere apprezzamento per la realizzazione dell’impianto. L’Ente regionale ha poi trasmesso un’ulteriore integrazione al parere, “ma noi abbiamo ritenuto di riesprimere tutte le nostre preoccupazioni ritenendo che le valutazioni dell’ARTA non erano valutazioni esaurienti”. La ASL, invece, non aveva trasmesso alcuna comunicazione alla Regione fino al 30 gennaio u.s. quando ciò è avvenuto senza che alcuna copia fosse trasmessa al Comune di Vasto.
Alla luce di tutto ciò il primo cittadino ha ricordato come non si è intervenuti alla Conferenza di Servizi in quanto il parere negativo era stato trasmesso e ribadito e la presenza in quella sede non avrebbe certamente modificato l’esito ottenuto con votazione unanime.
A chi gli contestava la firma di un “semplice” dirigente sul documento di diniego trasmesso alla Conferenza di Servizi Lapenna ha risposto: “da quando il mondo è mondo il dirigente firma per conto del Comune. Questo pare solo un cavillo cui si cerca di appigliarsi.” E poi i passi da seguire nell’immediato: “Questa settimana invieremo le richieste di acquisizione di tutti gli atti, anche se dalla Regione non ci è stata comunicata l’autorizzazione alla realizzazione del progetto. Gli atti saranno esaminati dagli uffici comunali e trasmessi a quello legale. Qualora si riscontrino appigli tali da non sottoporre il Comune a richieste risarcitorie proporremo ricorso dinanzi al TAR”.
Dunque, il sindaco ribadisce con forza la sua opposizione all’impianto Recogen, addirittura minacciando un provvedimento personale in quanto massima autorità sanitaria con un’ordinanza che di fatto ne bloccherebbe la realizzazione alla stessa stregua di quanto avvenuto per l’impianto a biomasse.
Il discorso si è poi spostato sulle esalazioni rinvenute nell’aria della zona industriale di Punta Penna ed il sindaco ha subito ribadito che la sua Amministrazione tutela il benessere della collettività vastese, ma è anche vero che gli enti sovracomunali devono fare e bene il loro dovere. L’attacco, neanche troppo velato, è alle responsabilità di ARTA, ASL e Conferenza di Servizi. “Abbiamo un rimpallo di competenze. Io appena avuto la nota l’altra sera mi sono sentito sia con il Coniv, che ho convocato immediatamente, sia con la ASL, che ho convocato nelle persone dei responsabili. Abbiamo già ascoltato l’ARTA regionale ed ora aspetto di avere una data da parte della Regione Abruzzo che assicuri la presenza della Regione stessa e penso nella stessa giornata di oggi di convocare una Conferenza di Servizi tra tutti i soggetti interessati per ritornare sull’argomento“.
Anna Suriani ha posto l’accento sulla fumosità della posizione dell’ente regionale che si occupa della tutela ambientale: “Il nostro parere negativo si basa sulle carenze dell’ARTA soprattutto in merito alle esalazioni nocive. In assenza di un quadro chiaro e di valutazioni oggettive sulle esalazioni, adottando un principio di precauzione abbiamo espresso parere negativo”.
Molti dubbi sono stati espressi anche dall’assessore Marra circa la funzionalità ottimale degli enti sovracomunali “Desta molta preoccupazione come le Amministrazioni si devono muovere soprattutto dinanzi a questa formula del parere con prescrizioni che richiederebbero poi dei controlli che ci lasciano dubbi e perplessità, non aiutando nella tutela del territorio”.
All’incontro erano presenti anche alcuni rappresentanti del Comitato per la Tutela del Territorio: il portavoce Lorenzo Luciano, Vincenzo Ronzitti (ex dirigente ARTA), Pietro Sputore, Alessia Felizzi e Stefano Taglioli del Wwf, i quali hanno voluto sottolineare l’incongruenza di valutare le attività della Puccioni singolarmente mentre andrebbero ricomprese tutte in una valutazione complessiva e l’opportunità di rivedere la destinazione di tutta l’area.
Noi, però, siamo abituati ad atteggiamenti del genere: basti ricordare la vicenda Petroceltic che ancora pende sul mare Adriatico.
Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)
reportage fotografico: Natalfrancesco Litterio