Ed ecco, finalmente è giunto il no più atteso, quello che per troppo tempo non ha echeggiato contro la petrolizzazione dei nostri mari: quello del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Dopo la rivolta di ambientalisti ed Enti ed associazioni varie anche la Regione prende una posizione sull’Ombrina Mare 2. Chiodi annuncia di aver chiesto un incontro urgente al ministro Passera ammettendo che farà il possibile per impedirne la realizzazione davanti a una delle zone piu belle dell’Adriatico. Ottenuto il via libera dalle commissioni Via e Vas, servono ancora le firme in calce al placet dei ministeri Ambiente, Beni Culturali e Sviluppo Economico.
Resta , comunque, il fatto che, dopo la notizia diffusa da noi ieri, si è aperta un vera rincorsa contro il tempo per fermare quella che, secondo il WWF, si preannuncia come la più grande catastrofe ambientale per tutto il Mediterraneo, ovvero al realizzazione del progetto Ombrina Mare 2. Mentre la Medoilgas, che oggi ha confermato il via libera dato all’impianto, in calce al quale manca solo la firma del ministro dell’Ambiente, brinda al raggiungimento del traguardo da più parti si stanno levando voci di diniego ed opposizione a tale decisione. Le ultime solo in ordine di tempo sono di don Carmine Miccoli, Coordinatore Regionale dell’Ufficio di Pastorale Sociale CEAM “Dopo le paure scatenatasi nelle scorse settimane, dopo le notizie che per qualche giorno sono state diffuse su uno sversamento al largo di Rospo, ancora una volta sento alzarsi con forza sentimenti di tristezza e timore da tantissimi abruzzesi. L’Ufficio di Pastorale Sociale, per conto della CEAM, si è già espresso varie volte negli anni, inviando anche proprie osservazioni al progetto petrolifero in oggetto. Gli stessi arcivescovi e vescovi della CEAM hanno presentato in due occasioni analoghi comunicati per esortare tutti alla custodia del Creato e ad uno sviluppo sostenibile, partecipato democraticamente e nell’interesse del bene comune e non solo di una parte del Paese. Auspico ancora che la politica tutta, dai futuri parlamentari fino ai Consigli Comunali, e coloro che hanno a cuore il bene comune s’impegnino a difendere questa meravigliosa terra che è la Costa Teatina con tutti gli uomini e le donne che vi abitano. Fermate Ombrina Mare, fermate ogni progetto petrolifero e di sfruttamento selvaggio dell’ambiente naturale”.
Dura anche la posizione di Confcommercio, che riunisce ben 11mila imprese del settore commercio e turismo e che giunge anche a chiedere un tavolo di crisi sulla questione “Il progetto aveva avuto un preavviso di rigetto nel 2010, in sede di Valutazione di impatto ambientale (Via), dal Ministero dell’Ambiente, a causa degli impatti che avrebbe comportato ai residenti, al turismo, alla pesca e alle varie zone protette situate lungo la nostra costa – ha detto Angelo Allegrino, presidente provinciale Confcommercio Chieti – E invece, adesso, il progetto ha ricevuto incredibilmente il parere positivo di Via e Vas. È assurdo. Invitiamo le autorità, le associazioni portatrici di interesse e i Comuni a fare fronte comune per tutelare le bellezze paesaggistiche e naturali del nostro territorio.”
Un appello che verrà certamente accolto favorevolmente da Luciano Lapenna e dalla sua Amministrazione che già nell’ante-vigilia di Natale aveva espresso la propria ferma contrarietà al progetto, ma che aveva anche sottolineato la solitudine del Comune nella sua battaglia istituzionale contro gli insediamenti petroliferi nell’Adriatico.
Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)