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Giuseppe Ayala e Francesco Prete incontrano gli studenti vastesi

legalità e giustizia-iis mattei-ayalaSi è tenuto stamane presso il Multisala cinema Corso l’incontro organizzato dall’IIS “Mattei” con il patrocinio del comune di Vasto. All’incontro, oltre al giudice Giuseppe Ayala e al procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Vasto Francesco Prete, hanno partecipato il dirigente scolastico dell’istituto, Rocco Ciafarone, la professoressa Silvana Ottaviano e Antonio Fanì, presidente del comitato studentesco. Molte le autorità civili e militari presenti, tra cui il vice questore aggiunto Cesare Ciammaichella e il sindaco di Vasto Luciano Lapenna, il quale ha colto l’occasione dei saluti introduttivi per annunciare che nella seduta di giunta di questa sera verrà nominato un responsabile per il controllo della corruzione; un provvedimento, come sottolineato dallo stesso Lapenna, fortemente voluto dall’Unione Europea e ratificato dall’Italia.
Si è quindi entrato nel merito del dibattito con le considerazioni di Antonio Fanì che ha proposto una riflessione sul rapporto tra legalità e giustizia, prima di cedere la parola a Giuseppe Ayala, il quale ha provato a spiegare l’alto tasso di illegalità che si registra in Italia.
“Persone oneste e farabutti ci sono dappertutto – ha sottolineato Ayala – ma nel nostro Paese è debole il controllo preventivo e anche quello sociale. A proposito di quest’ultima tipologia di controllo, voglio portare ad esempio le dimissioni di un ministro tedesco che aveva copiato 70 delle 490 pagine di cui era composta la sua tesi. Si è dimesso perché era venuto meno il rapporto di fiducia con gli elettori. Capite bene che non è rapportabile a ciò che succede in Italia.”
Per Ayala anche i controlli preventivi non funzionano bene, “un po’ perché gli organi previsti hanno ben pochi strumenti a disposizione, un po’ perché gli stessi non sono indipendenti, ma vengono lottizzati dalla politica”.
Il procuratore capo Francesco Prete ha invece sottolineato ancora una volta la necessità di sinergia tra le istituzioni e gli attori sociali: “Ciascuno deve fare la propria parte, la società civile, le amministrazioni, gli organi di controllo; anche la stampa sia un pungolo per favorire la cultura della legalità. Ma l’istituzione fondamentale, da questo punto di vista, è sicuramente la scuola: abbiamo la necessità di formare una generazione pronta e competente per la guida del Paese. Dalle ultime elezioni è emerso il dato evidente della protesta generalizzata contro una classe dirigente da mandare a casa, come viene ormai detto da più parti. Noi adulti siamo disposti a farci da parte, ma abbiamo il dovere di formare le giovani generazioni”.
“Un giorno – ha sottolineato il procuratore – sarete chiamati a prendere le redini del Paese, ma dovrete farlo con competenza e professionalità. Dobbiamo eliminare gli steccati generazionali – ha concluso il dottor Prete – e attraverso un confronto costruttivo saremo ben lieti di passare il testimone.”

n.l.

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