È partita con un nulla di fatto l’avventura della XVII legislatura che, presumibilmente, dovrebbe traghettare il Paese verso nuove elezioni alla luce di quanto ribadito dal leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo anche in questo ore, ovvero una ferma opposizione a qualunque accordo con i grandi partiti vedasi PD e PdL. Oggi la tappa fondamentale era quella della nomina dei presidenti delle due Camere, ma a Vasto c’era tanta attesa per l’ingresso a Montecitorio dell’onorevole Maria Amato ed a Palazzo Madama del senatore Gianluca Castaldi. E poi le operazioni di voto che hanno visto la Amato esprimere il proprio dopo le 11, mentre Castaldi è entrato in cabina alle 12.07 non riuscendo a nascondere una certa emozione all’uscita dal seggio. La mattinata, però, era iniziata con l’arrivo dei grillini in Parlamento, che di corsa si sono assiepati nelle ultime file in alto nel segmento che nella passata legislatura era occupato dai berlusconiani, dall’UdC, dalla Lega e da FLI. Intanto, Bersani e Berlusconi avevano già annunciato che i loro partiti avrebbero votato scheda bianca, il primo alla caccia di un’intesa difficile da raggiungere, il secondo perché al PdL non interessa la guida delle Camere, ma sarà più presente ed incisivo nella scelta del Capo dello Stato. I grillini dal canto loro avevano preannunciato pieno appoggio al proprio candidato. La prima votazione della mattinata, dunque, ha avuto una fumata nera, come era prevedibile.
Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)