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Confindustria incontra il sottosegretario De Vincenti e conferma la propria linea

ombrinaLunedì scorso una delegazione di imprese locali, guidata dal presidente di Confindustria Chieti Paolo Primavera, è stata ricevuta dal Sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti e dal Direttore Generale per le risorse minerarie ed energetiche, Franco Terlizzese.
L’occasione è servita a Confindustria ha rappresentare “la dimensione dell’industria abruzzese legata alla filiera della produzione di idrocarburi, che consta di decine di imprese operanti direttamente negli impianti, oltre ad altre centinaia che invece costituiscono l’indotto allargato. Un vero patrimonio imprenditoriale che si è formato nel corso dei decenni di attività estrattive a terra e a mare che non hanno mai prodotto alcun danno all’ambiente e alla salute delle popolazioni”.
E con ciò è stata ribadita quella che per Confindustria rappresenta “la compatibilità tra i progetti estrattivi e le attività turistiche e agroalimentari, che negli anni hanno condiviso lo sviluppo della regione, oggi compromesso dalla crisi generale. Ora più che mai – hanno sottolineato gli industriali – c’è bisogno di nuovi investimenti, di creazione di occupazione, di salvaguardia delle imprese esistenti, nel pieno rispetto delle qualità del territorio e della salute pubblica”.
Anche nello specifico del progetto Ombrina è stata confermata “la posizione favorevole”, “supportata dalla certezza che le tecnologie adottate, i livelli di emissioni abbondantemente inferiori ai limiti, l’impatto visivo ed ambientale non pregiudicheranno le attività costiere, come già in passato è avvenuto per altri impianti offshore e come si rileva dai dati dei flussi turistici dell’intero medioadriatico: in particolare vi sono regioni limitrofe dove le attività estrattive sono molto superiori all’Abruzzo ma hanno mantenuto alti i livelli di presenze turistiche e di attività costiere, quali turismo, pesca ed agricoltura”.
Il sottosegretarioDe Vincenti, dal canto suo, “ha proposto che si instauri un clima di dialogo tra le varie categorie; esso potrebbe trovare una sintesi in un tavolo allargato in cui Amministrazioni, categorie produttive, organizzazioni sindacali, associazioni, possano individuare soluzioni condivise che garantiscano il necessario sviluppo delle produzioni energetiche insieme allo sviluppo integrato dell’economia locale”.
Anche se è davvero difficile immaginare quali possano essere queste posizioni condivise su un terreno di scontro così aspro.

n.l.

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