Questa mattina, il Consiglio comunale ha licenziato le Norme Tecniche di Attuazione con 11 voti a favore, 9 contrari e 2 astenuti dopo un lungo contenzioso dialettico che ha posto in risalto innanzitutto l’ambiguità della legislazione sovracomunale. In particolare, le opposizioni in modo unanime hanno posto con forza l’accento su tre punti nodali, che hanno calcato quanto ribadito da alcuni professionisti vastesi nei giorni scorsi. Il primo contro la mancata trasparenza amministrativa della procedura che secondo alcuni avrebbe dovuto prevedere l’aggiornamento delle tavole che avrebbero consentito ai nuovi consiglieri, visto che l’iter è partito nell’anno 2010, di stabilire o meno se poter partecipare al dibattito; il secondo sull’opportunità di una nuova pubblicazione delle NTA alla luce delle modifiche apportate a conclusione della procedura VAS; su questi punti i tecnici dell’Urbanistica hanno sottolineato che trattandosi di procedura in itinere e non essendovi (ma per le minoranze i dubbi restano e tanti) migliorie o vantaggi derivanti dalle modifiche sarebbero stati passaggi inutili entrambi. Altro punto controverso la sussistenza di due impianti di NTA correlata al ricorso pendente dinanzi al Consiglio di Stato. Su tale ipotesi l’Amministrazione ha sostenuto l’inesattezza di tale asisioma, in quanto, dopo la sentenza del TAR comunque bisognava fare riferimento alle norme di salvaguardia. Inoltre, dopo l’eventuale approvazione odierna, il Comune in mancanza di opposizioni potrebbe anche decidere di ritirare il proprio ricorso al Consiglio di Stato. Infine, la diatriba si è spostata sull’assenza della microzonazione sismica prevista dall’art. 5 della L. R. n°28 dell’11 agosto 2011. Secondo Alfonso Mercogliano, dirigente del settore Urbanistica, tale norma sarebbe stata modificata nel 2012 e richiederebbe di allegare tale documentazione alle NTA soltanto all’atto di richiesta di parere al Genio Civile, un parere, però, che l’impianto come approvato ha già conseguito prima della entrata in vigore della normativa. Come accennato, la discussione è andata avanti per ore non senza accesi battibecchi, ivi compreso un animato confronto tra il presidente del Consiglio Giuseppe Forte ed il consigliere Davide D’Alessandro sull’ipotesi, paventata da quest’ultimo, di un tentativo dell’Amministrazione comunale di bypassare il Consiglio comunale su tali decisioni. Polemiche che non sono diradate neanche dopo la seduta dell’assise e che sono ben riassunte in una breve nota diffusa alla stampa da Progetto per Vasto:
“Nella seduta odierna del Consiglio comunale, la maggioranza, con l’astensione “politica” del gruppo P.S.I. ed il voto contrario dell’opposizione, ha approvato le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale.
Nonostante le accorate “perplessità” di ben ventisei tra ingegneri ed architetti vastesi, costituitisi in Associazione, e le piccanti obiezioni tecniche dei Consiglieri di opposizione, la maggioranza consiliare ha perseverato nel proprio atteggiamento.
A giudizio di “Progetto per Vasto”, intervenuto per bocca del suo Capogruppo Massimo Desiati: “L’urbanistica della città vive oggi un’ulteriore incertezza normativa, nel mentre l’Amministrazione comunale non riesce a venir fuori dalle secche in cui si è confinata, promettendo, fin dal settembre 2011, un nuovo PRG e varando, oggi ed in via definitiva, un provvedimento che certo sarà posto sub iudice da numerosi ricorsi al TAR. Non è questo il modo di porre mano al governo del territorio”.
Lu. Spa.
fotoreportage: Natalfrancesco Litterio