Ad oggi la sezione vastese dell’Avis conta 1700 soci, la maggioranza donatori attivi: è la più numerosa a livello provinciale e regionale, il 30% circa della percentuale è rappresentata dai giovani. Una bella realtà associativa che il nuovo direttivo Avis eletto a marzo prevede d’incrementare, rivolgendosi principalmente alle fasce d’età più giovani. Abbiamo intervistato il nuovo presidente dell’Avis, Gaetano Fuiano, dirigente scolastico dell’ Istituto Tecnico “Filippo Palizzi” che dichiara: “Sono grato alla presidente uscente Anna Filomena Danenza perché ha consegnato al nuovo organico un’associazione viva e vivace e voglio fare un appello a tutta la cittadinanza vastese: donare è un bel gesto facciamolo tutti”. Si può diventare donatori sia contattando il centro trasfusionale di Vasto sia inviando una e-mail con i propri dati all’indirizzo avisvasto@gmail.it.
Da quanto tempo è all’interno dell’Avis?
Da cinque anni sono attivo nell’associazione. Ho iniziato quest’incarico di presidente con grande entusiasmo perché è forte la molla interiore che mi spinge a fare questo servizio. Entrando a far parte dell’Avis si ha la possibilità di regalare un sorriso agli altri e, tutto sommato, lo si può fare in maniera semplice, recandosi una o due volte all’anno al centro trasfusionale dell’ospedale di Vasto. Impiegare lì mezz’ora del proprio tempo e donare una parte di sé, non costa nulla, ma dà un grande senso alla propria vita.
In più di quarant’anni d’attività associativa avete riscontrato un cambiamento di mentalità nelle persone?
Da parte dei soci, c’è una grande volontà di prestare questo servizio con gratuità e passione. Diventare donatori di sangue significa scegliere una grande missione per la vita. L’idea che una parte di te è stata utile per ridare a qualcuno in difficoltà una possibilità di vita e di felicità è una grande motivazione. Stiamo lavorando da tanto tempo per permettere alle persone di maturare questa consapevolezza. In particolare, nei prossimi mesi, ci rivolgeremo ai giovani perché è essenziale che il senso della donazione diventi mentalità comune tra loro. Proprio per sensibilizzare questa fascia d’età, già da qualche anno, stiamo portando avanti un progetto d’incontri con le scuole di Vasto: abbiamo avuto buoni risultati, sempre più giovani si avvicinano all’associazione. La prossima tappa che vogliamo raggiungere è creare un gruppo di giovani dell’Avis tra i 18 e i 26 anni che diventi l’elemento trainante per far avvicinare altri coetanei a questo gesto di solidarietà.
Quali sono le iniziative previste per quest’anno?
Consolideremo i momenti di aggregazione associativi ormai diventati tradizionali. Abbiamo in programma, inoltre, due progetti molto ambiziosi e interessanti. Il primo è una giornata d’incontro tra la musica e la donazione, che ci piacerebbe chiamare “La musica nel sangue”, nella quale pensiamo di coinvolgere le band emergenti di Vasto e dintorni, offrendo una rassegna di tutti i generi: musica colta, pop e rock. L’evento è finalizzato ad avvicinare all’associazione la fascia più giovane della popolazione. Il secondo è il cosiddetto “Plasma day”, giornata nella quale uniremo a un momento di riflessione sulla donazione del sangue, uno di festa e aggregazione rivolto alla popolazione, grazie al quale speriamo di sensibilizzare molti cittadini .
Nausica Strever