L’Amministrazione provinciale di Chieti è tornata sui suoi passi dopo che in gennaio aveva rimandato a casa ben 51 lavoratori impiegati a vario titolo nei Centri per l’impiego, tutti vincitori di un relativo concorso, ne reintegra 40. A sollevare la polemica, però, ci ha pensato il capogruppo del PD in provincia Camillo D’Amico quando dice: “Noi ritenevamo ingiusta ed immotivata la decisione a suo adottata sia perché i lavoratori erano pagati con fondi comunitari (PO FSE 2007/2013), con copertura finanziaria che prescindeva dal rispetto del patto di stabilità interno e fuori dalla richiesta di autorizzazione preventiva al Ministero degli Interni, sia perché si trattava di tutti vincitori di regolare concorso pubblico svoltosi nei mesi di giugno – luglio 2012. La cosa strana e curiosa – ha detto D’Amico – per la quale chiederemo immediati ed urgenti con la convocazione della commissione di Controllo e Vigilanza è che ben 10 di questi lavoratori sono stati stranamente dimenticati. Si tratta di quelli del settore amministrativo anch’essi vincitori di regolare concorso. Sarà stata una dimenticanza perché l’assessore delegato, Daniele D’Amario, nella seduta di Giunta era assente? Sarà stata una riassunzione motivata da fretta? Aspettiamo urgenti, motivati e documentati chiarimenti prima di agire e reagire a questa grossolana parzialità“.
Non si è fatta naturalmente attendere la risposta piccata del presidente della Provincia che sposta il discorso anche sul piano politico: “Il Consigliere Camillo D’Amico, purtroppo – ha detto – sin dal primo giorno della mia amministrazione ha impostato il suo mandato politico alimentando informazioni infondate o inesatte sulle questioni legate al lavoro, con intenti meramente speculativi. Ma oggi, questa strategia adottata da D’Amico diventa dannosa oltre che pericolosa. Voglio ricordare che siamo in un periodo di grandi difficoltà occupazionali ed economiche e diffondere notizie non corrispondenti al vero è improvvido. Lo invito ad abbandonare certe logiche demagogiche e ad evitare dichiarazioni fatte con troppa superficialità.”
Sulla questione Di Giuseppantonio ha provato a chiarire la posizione della sua Amministrazione: “Non è affatto vero che c’è stata una dimenticanza dell’Amministrazione provinciale nei confronti dei 10 amministrativi. La Provincia, secondo le linee di intervento adottate dall’Unione Europea, ha l’obbligo di utilizzare le risorse finanziarie del Fondo Sociale Europeo per finalità specifiche, che attengono al potenziamento di Servizi di tipo specialistico erogati dai Centri per l’Impiego direttamente all’utenza. Per l’attivazione di questi Servizi si prevede l’acquisizione di figure professionali qualificate quali psicologi, assistenti sociali, mediatori culturali, ecc.”.
“Da quando la Provincia ha assunto la veste di Organismo Intermedio – ha chiarito il presidente – le figure amministrative che si occupano della gestione dei fondi FSE e di tutte le procedure non possono essere assunti ex novo, a differenza degli anni precedenti e per dare attuazione al programma operativo POR FSE 2012-2013 la Provincia è obbligata ad utilizzare il personale amministrativo interno.”
“Non corrisponde a vero altra affermazione del Consigliere D’Amico – ha chiosato Di Giuseppantonio – secondo il quale l’assunzione dei 41 addetti ai Centri per l’Impiego prescinderebbe dalla richiesta di autorizzazione preventiva alla Commissione di Controllo. Lui sa benissimo che la Provincia è un ente strutturalmente deficitario e come tale ogni tipologia di assunzione di personale è subordinata all’autorizzazione della Commissione di Controllo presso il Ministero dell’Interno. Proprio per dare seguito a questo onere, abbiamo inoltrato la richiesta di assunzione relativa alle 41 figure specialistiche che verranno utilizzate nei nostri Centri per l’impiego“.