Primo maggio “caldo” per i lavoratori dello stabilimento di Atessa della Bode Sud, per quelle che per la segreteria della Fiom-Cgil sono delle vere e proprie “provocazioni” da parte della direzione aziendale.
È il segretario provinciale Davide Labbrozzi a spiegare cosa ha scatenato l’ira del sindacato: “La ripresa delle iniziative di lotta – evidenzia Labbrozzi – si rende necessaria a causa delle continue provocazioni messe in atto dalla Direzione Aziendale. È inconcepibile che l’Azienda scavalchi il tavolo sindacale per giungere, in maniera diretta, ad esercitare minacce e ricatti ai lavoratori; è inaccettabile che, in concomitanza della Mobilità e della Cassa Integrazione, l’Azienda faccia lavorare ‘i prescelti’ di sabato, domenica, il 25 aprile, il 1° maggio, generando, tra l’altro, una disuguaglianza terrificante tra chi è in cassa da mesi e chi per effetto degli straordinari guadagna tre volte tanto”.
Per Labrozzi questo atteggiamento nasconde “la reale volontà della proprietà di sbarazzarsi dei lavoratori sindacalizzati per poi costruire un’azienda di servitori”.
“Nei prossimi giorni, – annuncia quindi il segretario provinciale della Fiom-Cgil – dure iniziative di lotta saranno messe in campo al fine di offrire al tavolo sindacale un vero piano industriale e per poi restituire il lavoro della Bode Sud ai legittimi proprietari: i lavoratori.”