Dopo le frecciate al curaro volate ieri tra Caramanico e Febbo e dopo l’intervento articolato dei dipendenti del Consorzio, oggi non poteva mancare una nota del presidente del Cotir Alberto Amoroso, che si pone sulla stessa lunghezza d’onda dell’assessore regionale alle Politiche agricole non lesinando stoccate pungenti a quelli che definisce maestranze, accusate di superficialità e poca oculatezza dimenticando, forse, che si sta parlando di lavoratori che non percepiscono lo stipendio da 11 mesi.
“Comprendo la difficile situazione economica delle maestranze – dice Amoroso – ma spiace registrare la loro superficialità e poca oculatezza sulla attuale situazione del Cotir. Innanzitutto mi preme sottolineare che la situazione economica dell’Ente è nota, ed è sempre stata rappresentata sia dal sottoscritto sia dall’Assessore regionale alle Politiche agricole Mauro Febbo sin dai primi tagli finanziari dovuti ai ridotti trasferimenti da parte del Governo centrale”.
Il presidente del Cotir torna sulla questione dei finanziamenti ricordati nelle dichiarazioni di ieri di Mauro Febbo, assumendo un impegno importante: “Ribadisco, inoltre, che con l’ultima deliberazione e con le risorse economiche dei progetti del PSR, si riuscirà a garantire gli stipendi di tutto il 2012. Infatti conoscendo bene i criteri di rendicontazione del Programma di Sviluppo Rurale, unitamente all’assessore Mauro Febbo, stiamo cercando di reperire i fondi necessari per poterli finanziare”.
Non mancano anche i toni polemici quando Amoroso risponde con veemenza alle perplessità sollevate ieri sui compensi del CdA e sui finanziamenti che sarebbero dovuti arrivare dall’accordo Regione – Ministero sui Centri di ricerca “Il sottoscritto, unitamente a tutto il CdA, ha sempre affermato che il Cotir doveva cambiare passo e mentalità di azione poiché non è sostenibile che un ente del genere potesse continuare a lavorare come all’inizio del mio mandato. Infatti sino all’ultimo Consiglio Regionale il Cotir è stato trattato come uno “stipendificio”. Come mai i dipendenti, soprattutto quelli entrati con concorso, non hanno gridato allo scandalo o non si sono rivolti ai sindacati, quando il precedente CdA ha assunto “a cuor leggero” ben altri sei lavoratori, appesantendo notevolmente il bilancio dell’Ente? È puerile e sterile puntare il dito sugli emolumenti del Presidente e del CdA che corrisponde in percentuale a circa il 5 – 6 % dell’intero bilancio del Centro. Ricordo, invece, che il sottoscritto lo scorso anno si è ridotto gli emolumenti e gli Amministratori, continuano a fare tutto ciò che serve alla rivitalizzazione del Centro di ricerca. In completo accordo con gli Amministratori Regionali.”
Il Cotir dovrà camminare da solo, lo ha detto Febbo, lo ribadisce Amoroso e per questo, secondo il presidente del Consorzio, si stanno individuando strategie che possano consentire la sopravvivenza dell’Ente: “Per quanto concerne il futuro ribadisco che il Cotir dovrà camminare, principalmente, con gambe proprie, e per questo ha avviato diverse tipologie di collaborazioni esterne, mai avviate in precedenza. Sino ad oggi eravamo abituati a vivere solo ed esclusivamente con il CRR, (Programmi regionali di Ricerca ) a fronte dell’accordo del 1996 con il Ministero per il quale però, e i dipendenti lo sanno, non venne mai istituita l’apposita posta di Bilancio. Mi preme, in ultima battuta, affermare che L’assessore Febbo, che rappresenta il socio maggioritario, la Regione, in completa sintonia con gli amministratori sta operando per salvare sia i posti di lavoro sia l’attività di ricerca: infatti l’attuale CDA , di concerto con gli altri Centri analoghi ( CRAB e CRIVEA) , e gli attuali Amministratori Regionali sta cercando di portare alla luce il CRIA ( centro unico ) che prevede anche un fondo di dotazione rotativo.”
Lu. Spa.