Dopo giorni di tensione e sedute più o meno segrete comincia a delinearsi oggettivamente il quadro delle posizioni dei partiti componenti la coalizione della maggioranza che governa la città di Vasto sulla vicenda innescata dall’astensione di Barisano nell’ultimo Consiglio comunale e le susseguenti rivendicazioni del Partito Socialista. In questi giorni, spesso i monogruppi sono stati chiamati in causa e finora tutti sono sembrati coesi nel ribadire le loro comuni posizioni, ovvero che, peraltro dopo l’arroccamento anche del PD, le rappresentanze in Giunta non si toccano e che la volontà degli elettori va rispettata. Una situazione, alla luce del polverone sollevato dalla questione PSI, che certamente ha alimentato frizioni e ha messo a dura prova la tenuta dell’assetto della maggioranza. Per la prima volta, oggi, dall’inizio di tutta la vicenda, esce allo scoperto anche Giustizia Sociale e lo fa con un comunicato diramato dal suo responsabile cittadino Luigi Marcello, in cui, fondamentalmente vengono ribadite le posizioni già ricordate, ma che non tralascia di sottolineare alcuni passaggi significativi.
“In queste ultime settimane ne abbiamo sentite di tutti i colori tra evidenti contraddizioni, tesi, antitesi e la richiesta pressante di cercare una sintesi allo stato attuale impossibile. Ci pare, dunque, sia giunto il momento di chiarire alcuni aspetti troppo spesso malcelati nel vano tentativo di obnubilare l’opinione pubblica.
Giustizia Sociale è un movimento civico che per sua natura può nutrirsi dell’apporto prezioso di varie componenti della società civile anche di diversa estrazione sociale, culturale e politica.
In quanto civico persegue l’unico interesse di lavorare per il bene comune da sempre, tant’è che fino dall’inizio dell’avventura vastese ha sempre sottolineato come, valutando caso per caso, avrebbe appoggiato il candidato sindaco più affidabile e capace indipendentemente dalla sua connotazione politica. Quando Luciano Lapenna e tutto il centro-sinistra hanno chiesto una collaborazione a Giustizia Sociale, questa era già presente all’interno della maggioranza che governava la città di Chieti, che era ed è tuttora di centro-destra.
Chiunque abbia scelto di candidarsi nelle fila di Giustizia Sociale ne conosceva tali posizioni e si crede e si spera che l’abbia fatto nella consapevolezza della scelta di Luciano Lapenna come timoniere della coalizione e nella totale condivisione del suo programma.
A scanso di ogni equivoco è bene ricordare come Giustizia Sociale era e resta nella coalizione di centro-sinistra fino a quando vedrà riconosciuto il rispetto che merita; d’altronde è stata in grado di intercettare il 7% dei consensi dei vastesi, più di molti partiti presenti all’interno dell’Aula Vennitti, meritando innegabilmente di avere pari dignità di partiti più importanti e un ruolo di rilievo negli organi amministrativi di questa città, essendo stata, alla resa dei conti, forse più determinante nel successo di tutta la coalizione. E resterà nella maggioranza con quella lealtà che finora ha contraddistinto il proprio operato, pur con quello spirito critico anche aspro, ma negli intenti costruttivo, che deve appartenere all’operato di una forza di governo a qualsiasi livello e grado.
Fatte, dunque, tali dovute precisazioni, che si spera mettano fine a sterili e futili congetture magari pilotate, non si può sorvolare sulla delicata diatriba intestina innescata dal Partito Socialista.
Proprio per le sue finalità che le impongono di operare per il bene comune, di fronte ad un’impasse per lo meno imbarazzante, Giustizia Sociale è stata la prima a sollevare la questione della necessità di superare eventuali ostacoli interni ai partiti di maggioranza e di avviare una fase di rilancio dell’attività amministrativa già nel settembre del 2011, quando ci fu il primo vertice di maggioranza in quel di Scerni, in cui si posero le basi per assunzioni di responsabilità ribadite da GS a più riprese e tuttora disattese, per motivi di cui oggi soltanto sembra venire a galla la reale natura. Quindi, a chi rivendica in modo istrionico la necessità di un’accelerazione amministrativa Giustizia Sociale risponde che era pronta allora così come è pronta adesso, sempre restando ferma e coerente sulle posizioni che ha assunto fin dall’inizio del suo mandato elettorale. Se è vero come è vero che il tanto criticato allontanamento dei cittadini dalla politica è dovuto anche ai repentini cambi di casacca per fini personalistici e di opportunità si ritiene d’obbligo il rispetto della volontà degli elettori ribadendo, quindi, che la maggioranza non si cambia in corso d’opera e riconfermando con chiarezza, così come è stato fatto finora in ogni sede, che non si auspica nessun altro ingresso nella attuale maggioranza in giunta.
Giustizia Sociale ritiene, e lo ha sempre affermato in tutti i summit finora tenuti dalla coalizione, che sia doveroso riconoscere al PSI un giusto ruolo politico, un atto, però, che non deve necessariamente passare per l’attribuzione di un assessorato.
E allora, sic stantibus rebus, Giustizia Sociale opta per la via del confronto aperto in Consiglio comunale dove sarà ancora una volta al fianco del sindaco Lapenna, cosicché ognuno si assuma le proprie responsabilità dinanzi a tutta la città”.
Luigi Marcello
coordinatore cittadino e capogruppo in Consiglio comunale
Giustizia Sociale Vasto