Ancora una volta è conflitto tra organizzazione sindacali e gestione della Fondazione Padre Alberto Mileno. Stavolta ad accendere le polveri ci pensa la segreteria provinciale dell’Unione Italiana del Lavoro – Federazione Poteri Locali (Uil-Fpl) con una lettera aperta ai lavoratori della sede di Vasto Marina che rappresenta un attacco diretto alla dirigenza del centro di assistenza specializzata. Al centro del contendere alcuni provvedimenti disciplinari gestiti in modo difforme da quanto riferibile al dettame contrattuale e allo Statuto dei Lavoratori. Per dovere di cronaca riportiamo il comunicato in attesa di avere la posizione della controparte:
Sindacalmente riconosciamo che, nelle realtà lavorative, tra la parte datoriale e i lavoratori, non sempre considerati come risorsa qualificata per il raggiungimento di obiettivi prefissati, è sempre intercorso una “naturale conflittualità“, ragione per cui questa O.S. non ha mai rincorso facili generalizzazioni o strumentalizzazioni di ogni genere; ma, oggi, responsabilmente sente il dovere di denunciare certi comportamenti che non rispondono ai canoni di correttezza e dignità, e quindi, la scrivente, che già nel passato ha avuto modo di contrariare in tante maniere tali comportamenti, davanti all’ennesima riprova, si vede costretta ad intraprendere percorsi che sicuramente potrebbero ulteriormente acuire e rendere più difficili le già esigue relazioni sindacali, ma senz’altro potrebbe metterci al riparo dal diffondersi di probabili pregiudizi sia tra i lavoratori che tra gli iscritti.
Il non rispetto di procedure stabilite di comune accordo, inevitabilmente, provoca danni non quantificabili sotto l’aspetto economico e di immagine alla nostra sigla che, da sempre ha cercato di approntare le dinamiche contrattuali e la tutela dei lavoratori con la massima lealtà e trasparenza, sempre nel rigoroso rispetto del dettato legislativo.
Fatta questa doverosa premessa, la UIL FPL ritiene altrettanto doveroso sottolineare non tanto la problematica sotto il profilo dei “cavilli giuridici”, che troveranno risposta nelle sedi opportune, ma il comportamento non giustificato di una controparte che nei fatti elude posizioni o percorsi già condivisi alla soluzione del problema, infatti, inavvertitamente e inaspettatamente, la Fondazione P.A.M. ha avviato una procedura contraria a norme di correttezza, lealtà e collaborazione che sono alla base di un sano e costruttivo rapporto tra le parti in questione.
Per una completa informazione a chi legge si riporta una sintesi delle lettere inviate dalla scrivente alla Direzione che confermano, indubbiamente, la situazione creatasi all’interno di codesta Struttura sanitaria (…) e che in altri momenti avrebbe trovato soluzioni meno conflittuali e sicuramente meno onerosi per tutte le parti interessate.
Lettera del 29.03.2013: Contestazioni disciplinari “mancato ritiro comunicazioni di servizio” …………………. anche nello spirito di corrette relazioni sindacali che vanno riconosciute alle parti, si chiede formalmente di bloccare le procedure previste dalla legge 20 maggio 1970 n. 300 in materia di contestazioni d’addebito per infrazioni disciplinari e riportare il tutto ad un incontro che formalmente vi chiediamo per affrontare ed eventualmente risolvere tali controversie”.
Il segretario generale UIL FPL Chieti, richiama, il presidente della Fondazione P.A.M. ad intervenire sulla delicata vicenda, per porre fine a queste inattese e ingiustificate accelerazioni di parte, in spregio al dettame contrattuale e allo Statuto dei Lavoratori e oltretutto disconoscendo quanto avevano assicurato nelle ultime riunioni sull’esito conciliatorio delle contestazioni disciplinari.
L’impressione che, rimarca la UIL FPL, la vostra mano destra non conosca quello che fa la sinistra, è francamente intollerabile, poiché come già detto, oltre al danno materiale, grave è il danno all’immagine che viene apportato a questa O.S.
È nostra intenzione, avverte il Segretario Domenico Rega di non tollerare ancora le strane dinamiche che muovono il vostro comportamento, ed ammonisce l’azienda a non continuare su una strada di scontro sterile e senza significato, specialmente in un momento che ci dovrebbe vedere uniti a conservare aspetti significativi d’attività e forza lavoro, assieme a qualità d’assistenza nei confronti dei più bisognosi.
La Segreteria UIL FPL di Chieti conclude e riafferma senza mezzi termini che nell’ipotesi la Direzione rimanesse sorda e non prestasse attenzione a quanto da noi espresso, non esiterebbe a impugnare i provvedimenti disciplinari, avviando, anche per altre situazioni sul tappeto, tutte le procedure previste e consentite per far fronte a queste continue e gravi anomalie.