Doveva essere un incontro per presentare l’ultimo scritto di grande pregio dello studioso Davide D’Alessandro intitolato “Manoscritti filosofico-politici. La vocazione critica del pensiero” e, invece, ha rappresentato un momento di riflessione profonda e di confronto dialettico tutt’altro che filosofici tenuti nella Pinacoteca di Palazzo d’Avalos alla presenza del sindaco Luciano Lapenna e dell’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso. Se da una parte si avanzavano riflessioni su quanto il buon Davide avesse centrato l’attualità del momento politico nel suo ultimo lavoro, citando i vari Jean-Jacques Rousseau, Bertrando Spaventa e persino Immanuel Kant e snocciolando concetti quali “l’amor di sé e l’amor proprio” pregnanti del pensiero del filosofo ginevrino, dall’altra si dipingeva il quadro socio-politico-economico delle realtà locali degni del miglior Palizzi (per restare in tema location).
Con crudezza Lapenna e D’Alfonso hanno delineato le difficoltà che gli amministratori locali sono costretti ad affrontare quotidianamente ribadendo la necessità di cambiare un sistema che ormai appare obsoleto. Dalla legge elettorale al nuovo ruolo delle Regioni, questo il lungo percorso affrontato dai relatori di fronte alla freddezza con cui D’Alessandro ha inteso rilevare come dopo quella che era sembrata essere la “morte della Repubblica”, oggi viviamo il tempo in cui assistiamo alla “morte della politica”, inermi di fronte alla scomparsa di quel sistema dei partiti in grado di portare anche a soluzioni di crisi (come quella vastese, ndr) e all’allontanamento degli istituti di potere dalla cittadinanza.
Un libro che affronta tematiche attuali in modo completo quello di Davide, che però, invitandolo, ha consentito a Luciano D’Alfonso di dare il via alla sua campagna elettorale regionale anche a Vasto.
L’ex sindaco di Pescara ha affrontato vari punti del suo programma a cominciare dall’emergenza disoccupazione e tutela della attività imprenditoriali; e, poi, l’importanza dei corsi d’acqua, che secondo gli intenti dell’Unione Europea potrebbero rappresentare i parametri per la strutturazione territoriale in macro-aree.
Un Luciano D’Alfonso apparso carico e quanto mai certo di essere uno dei candidati alla presidenza della Regione Abruzzo.
Qui, però, si aprono altri scenari ancora tutti da valutare. D’Alfonso vorrebbe avere il via libera a rappresentare la coalizione di centro-sinistra, ma sembra che non tutti da quella parte siano d’accordo su una simile scelta e magari invocheranno le primarie per assumere una tale decisione. L’ex sindaco di Pescara, però, non può perdere tempo in giochi e giochini e allora continua ad avere contatti con varie personalità politiche di tutte le estrazioni. Sta lavorando sodo nel pescarese e nel teatino e, a quanto pare, anche a Vasto, dove molti sono gli scontenti dopo quel che è successo nell’Emiciclo e alle politiche. Si parla di contatti avanzati con il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio e del capogruppo UdC in Regione Antonio Menna, si parla di Carlo Masci e sottovoce anche di qualche scontento del centrodestra pure vastese e, soprattutto, chietino. Lavora alacremente D’Alfonso, per portare in porto una grande lista civica regionale che possa comunque metterlo in grado di competere ad armi pari con gli altri candidati, tra cui dovrebbe esserci ancora Gianni Chiodi, che i ben informati dicono sia pronto a rimescolare le carte a Palazzo Silone, provando a tagliare le gambe agli indecisi e, magari, provando a ricucire qualche importante strappo post-parlamentarie in vista delle regionali che potrebbero, intanto, slittare a marzo in una seduta elettorale che presenterebbe anche le europee.