Era stato Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo, ad annunciare con enfasi l’intesa raggiunta con il Governo per gli investimenti che dovranno riguardare le grandi opere pubbliche infrastrutturali. Ad analizzare bene il piano messo in piedi dalla Giunta di Palazzo Silone ci si accorge che il vastese (stranamente?) risulta di nuovo penalizzato. E pensare che come cittadini siamo in attesa da un trentennio del nuovo ospedale, della nuova variante alla Statale 16, dell’ampliamento del porto e via dicendo.
Ancora una volta è Giuseppe Tagliente a sollevare la questione con una dura reprimenda conto Chiodi e C.:
“L’enfasi con cui il presidente della Regione Gianni Chiodi – scrive Tagliente – ha annunciato la firma dell’Accordo Generale Quadro delle Infrastrutture tra Regione e Governo, che dovrebbe assicurare investimenti in opere pubbliche per 972 milioni di euro, mi ha sinceramente creato qualche perplessità. Soprattutto laddove “il numero uno” della Regione Abruzzo m’è sembrato esagerare nel fare riferimento ad “Investimenti finalizzati al rilancio socio economico dell’intero Sistema Abruzzo”. Da un esame analitico delle opere da realizzare, per la viabilità, le ferrovie, la rete idrica e portuale, non mi risulta infatti contemplata nessuna iniziativa per il comprensorio del Vastese e soltanto pochissime per la provincia di Chieti”.
Ed è questo il punto in cui l’ex presidente del Consiglio regionale solleva le sue perplessità nei confronti delle scelte di quella maggioranza cui peraltro appartiene:
“Forse che, mi chiedo, questo territorio non merita di rientrare in questa programmazione definita “strategica” e non necessita di nuove e più moderne infrastrutture? Forse che esso non ha necessità e bisogno di opere pubbliche che supportino adeguatamente il più importante polo industriale della Regione mettendolo al riparo da pericoli montanti di periferizzazione ed isolamento? Aver escluso il Vastese e buona parte del Lancianese e del Chietino dall’Intesa o comunque aver creato una sperequazione evidente con altre realtà territoriali, pur comunque meritevoli degli interventi messi in cantiere, rivela la scarsa considerazione, già in precedenti occasioni da me rimarcata, da parte dell’ Esecutivo nei confronti di queste zone ma anche l’inconsapevolezza del ruolo importantissimo che esse ricoprono all’interno del sistema economico cui Chiodi si riferisce”.
Quindi, Tagliente chiede a chiodi di tornare sui suoi passi per riequilibrare la ripartizione degli investimenti e le priorità da perseguire, ma, soprattutto, forse per la prima volta cerca un’intesa concreta con tutti i consiglieri del Vastese perché si giunga a un’azione comune all’interno dell’Emiciclo:
“Mi auguro sinceramente – ha chiosato – che Presidente e Giunta Regionale vogliano prendere atto di questa mia sentita doglianza ed invertire con provvedimenti concreti e concludenti l’indirizzo erroneamente stabilito. Ai colleghi consiglieri regionali del Vastese e della provincia mi permetto infine rivolgere l’appello per una vertenza sui problemi del Vastese portando in Consiglio una discussione colpevolmente tenuta nel segreto delle stanze della Giunta”.
Noi restiamo in attesa di avere tra le mani il documento preventivo delle opere così da poterne parlare oggettivamente, nella speranza che, se le cose stiano così, si giunga a un reale cambiamento di rotta che non dimentichi una delle aree più produttive di tutta la regione.
Lu. Spa.