“Senza novità sostanziali e se il Governo non presenta un piano straordinario per l’edilizia scolastica, si mette a rischio seriamente la riapertura delle scuole a settembre“. È stato con questo terribile j’accuse che il presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi e Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, è intervenuto a margine della conferenza stampa dell’Unione Province d’Italia, a Roma, sull’impatto che i continui tagli alle Province da parte del Governo centrale potrebbero verosimilmente avere sulle scuole della nostra regione.
Il presidente della Provincia teatina ha anche ricordato dati che definire allarmanti sarebbe anche eufemistico quando ha parlato della riduzione dei trasferimenti dal Governo centrale nell’ano 2013 che per le province abruzzesi è stato tra i più alti di tutto il Paese e quantificabili, rispettivamente, in -53,8%, -54,2% e -51,9%. “Abbiamo illustrato dati sinceramente allarmanti e che fanno riflettere – ha sottolineato Di Giuseppantonio – Dal 2008 al 2012 le Province hanno investito oltre 10 miliardi di euro in edilizia scolastica, a fronte di contributi governativi pari a zero, anzi con tagli continui su tutti i fronti. Ciononostante abbiamo continuato a destinare il 18% dei nostri bilanci alle scuole, non senza grandi sacrifici visti i fondi sempre più esigui e un elevato numero di servizi primari da gestire“.
A causa di continui ed insensati tagli, “le Province sono state costrette a ridurre di oltre 200 milioni di euro gli investimenti per l’edilizia scolastica e a chiudere oltre mille palestre in orario extra scolastico, perché mancano fondi e personale da poter destinare“.
Nonostante la situazione contingente sia estremamente grave Di Giuseppantonio ha chiesto di mettere mano a provvedimenti urgenti che possano scongiurare la mancata riapertura delle scuole in settembre: “Riduzione del taglio alle Province di 400 milioni di euro per il 2013, l’esclusione dai vincoli del Patto di stabilità interno per le spese relative all’edilizia scolastica, la previsione di un piano triennale straordinario di almeno un miliardo di euro per la messa in sicurezza e l’ammodernamento delle scuole. Si tratta di decisioni delicate – ha concluso Di Giuseppantonio – che riguardano il futuro dei nostri giovani, il Governo centrale ha il dovere di affrontarle ed è ora che riprenda a investire davvero sulle scuole. Poi non ci lamentiamo della fuga dei cervelli se non facciamo niente per fermarla”.
Lu. Spa.