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Enti di trasporto regionali: no al taglio degli stipendi di direttori e dirigenti

Enti_trasporto_regioneE scoppia un nuovo caso in Consiglio regionale. Infatti la Legge Regionale 1/2011 emanata dall’Emiciclo impone di ridurre gli stipendi dei numerosi direttori e dirigenti presenti nelle aziende di trasporto locale di proprietà della Regione, ovvero Arpa, Gtm e Sangritana, ma, a tuttora, tale provvedimento è stato disatteso per volontà autonoma degli stessi Enti regionali.

A sollevare la questione è la rappresentanza del Partito Democratico, che, attraverso le parole del consigliere Claudio Ruffini, non perde l’occasione per attaccare Chiodi e C: ”È una singolare vicenda che dimostra ancora una volta come questa Giunta regionale non sia in grado di prendere decisioni e di farle rispettare – dice Ruffini – In barba alla volontà del Consiglio regionale e, presumibilmente con il solo avallo dei rispettivi Consigli di amministrazione, i dirigenti hanno ignorato la normativa, applicando addirittura il recupero delle somme con effetto retroattivo”.

Secondo l’esponente del PD la legge competente in materia è solo quella regionale, che, qualora non sia impugnata dal Governo dinanzi la Corte Costituzionale che è il solo Istituto che può dichiararne l’invalidità, è l’unica valida: ”la norma regionale è legittima, non essendo stata impugnata dal Governo, e deve essere fatta rispettare così come ha deciso il legislatore regionale, perché tuttora vigente”.

Ed è proprio su quella normativa che trova fondamento l’obbligo di  riduzione dei trattamenti economici del direttore e dei dirigenti delle società di trasporto pubblico locale di cui la Regione è socio unico o controllante.

Sulla vicenda, Ruffini darà battaglia nel Question Time partendo da un’interrogazione al Presidente della Giunta, Gianni Chiodi, e all’assessore ai Trasporti, Giandonato Morra, tesa a conoscere se intendono far rispettare la L.R. n.1/2011; qual è’ la volontà del Consiglio regionale e quali saranno le azioni che pensano di mettere in campo affinché ”non siano sempre i cittadini a pagare le riduzioni dei trasferimenti statali al Settore regionale dei trasporti”.

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