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Desiati – centristi, ancora schermaglie

consiglio comunale-nta-taresNon poteva essere altrimenti: le dichiarazioni di Massimo Desiati nella conferenza di sabato mattina hanno suscitato più di qualche polemica all’interno del dibattito politico cittadino. Il leader di Progetto per Vasto, che sembra aver già avviato una lunghissima campagna elettorale per le prossime amministrative non ha risparmiato nessuno e, dopo che ieri è giunta la chiarificazione da parte del Comune sui pagamenti degli anticipi della Tares, oggi riceve un duro contrattacco anche da quelle forze centriste che ha sempre accusato di essere ondivaghe.

“Progetto per Vasto” non può dire che la discriminante tra chi fa opposizione vera e chi fa opposizione di facciata è rappresentata dal firmare o meno la richiesta di dimissioni del sindaco”. Comincia così il comunicato diramato stamane con la firma dei consiglieri Davide D’Alessandro e Nicola Del Prete, Massimiliano Montemurro, Mario Della Porta. “Per noi la vera discriminante è restata, durante il ballottaggio del 2011, aver agito per far vincere o perdere Lapenna. Dopo aver contribuito a farlo vincere, com’è accaduto a “Progetto per Vasto”, nonostante avesse firmato un accordo con il ballottante Della Porta, non si possono chiedere le dimissioni, a meno che non si ritenga che il sindaco abbia infranto il codice penale”.

Il rapporto tra PpV e i centristi non è mai stato idilliaco, anzi…chi come noi vive i Consigli comunali sa che non passa occasione perché i due schieramenti si pungolino reciprocamente a volte con toni anche bruschi tant’è che nel documento si legge: “Chiedere le dimissioni, che nessuno darà mai, è una inutile pratica del secolo scorso molto esercitata soprattutto dall’estrema destra. Noi riteniamo che chiedere le dimissioni una volta possa anche starci; due volte, che sia eccessivo; tre volte, che sia alquanto esagerato; quattro volte, che sia ridicolo. “Progetto per Vasto” ha ormai superato anche le quattro volte”.

I centristi ribadiscono la volontà di portare avanti una opposizione critica sì, ma, comunque, ponderata nei riguardi di ogni provvedimento dell’Amministrazione Lapenna: “La maggioranza dei cittadini vastesi, e “Progetto per Vasto” lo sa bene, ha votato perché Lapenna facesse il sindaco fino al 2016. Siamo soltanto al 2013. L’opposizione non è né vera, né di facciata. Se i provvedimenti che l’Amministrazione Lapenna presenta in Consiglio non sono nell’interesse di Vasto, noi votiamo contro. Se sono nell’interesse di Vasto, noi votiamo a favore”.

L’ultima stoccata prende forma da un ritorno al passato, ovvero all’inizio del secondo mandato lapenniano impregnato di ricorsi al TAR dopo l’espletamento delle procedure di surroga agli assessori nella prima seduta della nuova assise civica: “Durante il primo Consiglio Comunale, per dei rilievi sollevati dal giurista Della Porta, abbiamo anche firmato un ricorso al Tar contro l’Amministrazione Lapenna. Eravamo in otto. Mancavano le firme di “Progetto per Vasto”, l’opposizione vera!”

Dalla schermaglia, poi, si tiene fuori almeno per ora il Popolo della Libertà che non viene chiamato in causa né dall’una né dall’altra parte come se il limbo in cui sta vivendo la sua fase riorganizzativa in città lo relegasse ad un temporaneo ruolo marginale in attesa di tempi migliori…ma può essere soltanto un’impressione.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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