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Sasi SpA: Rifondazione annuncia battaglia su promozioni e avanzamenti di carriera

sasi_lancianoSulla paventata ipotesi di avanzamenti di carriera e promozioni previste nel riordino della pianta organica della Sasi SpA, la società che gestisce il sistema idrico integrato della quasi totalità dei comuni teatini, registriamo la presa diposizione del Partito della Rifondazione comunista  attraverso un comunicato diramato congiuntamente da Riccardo Di Gregorio, segretario provinciale PRC Chieti, e Renato Settembrini, circolo PRC Lanciano. I toni non sono certamente amichevoli tant’è che i due preannunciano di volersi muovere “in ogni sede per impedire la scempiaggine annunciata”.

“Le notizie apparse sulla stampa in questi giorni in merito al piano di riordino della pianta organica della SASI deciso dal suo CdA, se venissero confermate ufficialmente, ci lasciano a dir poco sgomenti e indignati.

E’ paradossale come una società che dovrebbe occuparsi di manutenzione, gestione e interventi sul sistema delle reti e della depurazione non assuma operai e non stabilizzi i precari, continuando a ricorrere spesso ad esternalizzazioni dei lavori sulla rete (con ulteriore aggravio delle spese), bensì abbia necessità di un 30% di figure dirigenziali.

E’ sconcertante che per far questo si ricorra ad una società di consulenza, quando son stati nominati degli Amministratori (nominati in base a curricula “tecnici”) che dovrebbero avere loro il compito, ed essere in grado, di organizzare e gestire la società da un punto di vista amministrativo!

Abbiamo più volte contestato le modalità con cui negli sono state fatte le assunzioni del personale, ovvero “a chiamata” (…) e non tramite concorso come invece dovrebbe essere se ci attenessimo all’ordinamento vigente.

Ricordiamo infatti che le società interamente partecipate o controllate da un Ente pubblico locale e che sono titolari di un affidamento diretto (senza gara) di servizi pubblici locali, esattamente come la SASI:

a) devono rispettare i divieti e le limitazioni alle assunzioni di personale eventualmente previste dalla normativa vigente in relazione all’Ente controllante (i Comuni);

b) devono adeguare le proprie politiche di personale alle disposizioni vigenti per l’Ente controllante (i Comuni) in materia di contenimento degli oneri contrattuali, delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per le consulenze.

Le SpA pubbliche che svolgono attività amministrative (come la gestione del sistema idrico) hanno quindi vincoli stringenti non solo nelle modalità di assunzione ma anche nella riorganizzazione e nella spesa per il personale.

Le notizie che arrivano sulla riorganizzazione della SASI al contrario ci portano a conoscenza di promozioni, di una pianta organica con circa 40 figure di responsabilità (!) a fronte di 150 dipendenti complessivi e del mantenimento di oltre 60 dipendenti interinali.

Ci hanno aumentato le tariffe, non hanno eliminato la remunerazione del capitale dalle bollette nonostante il referendum, i Comuni sono costretti a pagare a prezzo pieno anche l’acqua erogata per scuole, servizi pubblici, fontanelle e tanto altro, tutto giustificato dalla necessità di fare investimenti, ma appare evidente che l’unico interesse è quello di sperperare i soldi dei cittadini per fare qualche favore o qualche assunzione e non rendere finalmente efficiente il servizio.

Continuiamo a sostenere la necessità di società pubbliche e partecipate dai cittadini e non gestite in maniera privatistica dai soliti noti. Per questo ci muoveremo in ogni sede per impedire la scempiaggine annunciata”.

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