Non si placano le schermaglie tra l’ex presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti, e l’attuale, Enrico Di Giuseppantonio. Al centro del contendere, in questi giorni, le disponibilità di cassa dell’Ente a fronte delle continue lamentele provenienti da corso Marrucino su spending review e impoverimento delle risorse. Dopo che i consiglieri di maggioranza avevano risposto alle prime accuse di Coletti, oggi l’ex parlamentare non si lascia scappare l’occasione di tornare all’attacco.
“La polemica sulla situazione della provincia di Chieti è sterile ed inutile per gli interessi della collettività – dice Coletti – Saranno i cittadini a giudicare le attività delle precedenti amministrazioni provinciali, quelle attive di Febbo e Coletti e quella dormiente di Di Giuseppantonio. Febbo nel suo quinquennio ha realizzato oltre 100 milioni di opere pubbliche distribuite sul territorio, Coletti oltre 170 milioni. Queste opere sono sul territorio e sono i cittadini ad usufruirne! L’amministrazione di Di Giuseppantonio ha realizzato pochissimo in termini di opere, non oltre otto milioni e tantissimo in termini di chiacchiere sui giornali e sulle televisioni. E’ grave perchè non riesce a spendere nemmeno i soldi di cui dispone!”
Per avallare le sue affermazioni Coletti riporta il certificato rilasciatogli dagli uffici competenti della Provincia che attestano le disponibilità di cassa e porta una stoccata in pieno petto all’Amministrazione Di Giuseppantonio.
“Siccome la Provincia di Chieti – chiosa l’ex presidente – non ha venduto il patrimonio, non ha avuto lasciti o donazioni e non ha vinto ne al lotto, ne al totocalcio e non è stata nemmeno fortunata con i gratta e vinci, la disponibilità nella cassa dell’Ente di quasi venti milioni di euro dopo aver pagato i fornitori e le imprese, significa che l’Ente era ed è sano, che l’attuale amministrazione di centrodestra non riesce a spendere i soldi mentre le strade sono piene di erbacce e tutte in dissesto e che fa solo una montagna di chiacchiere in attesa che questa agonia politica finisca”.