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Cna-Fita: sul dirottamento estivo dei Tir il silenzio delle istituzioni

tirRisale al 2 maggio scorso la prima sollecitazione alle istituzioni e agli enti preposti da parte della Fita-Cna perché si giungesse a definire il dirottamento del traffico pesante sulla tratta autostradale in vista della stagione estiva; un provvedimento che avrebbe dovuto riguardare tutta la dorsale adriatica da Pesaro a San Salvo. Oggi il sodalizio esprime amarezza in quanto “Nessuna risposta è giunta dalle istituzioni sul problema del dirottamento dei Tir dalla Statale 16 Adriatica all’autostrada A14 Adriatica nella stagione estiva da Pesaro a San Salvo. Questa la denuncia del responsabile regionale della Fita-Cna, Renato Giancaterino, secondo il quale è stata persa – a meno di improvvisi ripensamenti – una buona occasione per qualificare l’offerta turistica della nostra regione, che proprio in queste ore subisce una pesante caduta a causa della pubblicazione dei dati sulla balneazione.

All’indomani di una conferenza stampa unitaria tenuta con i colleghi delle Marche, il 6 maggio scorso – denuncia il responsabile delle piccole imprese di trasporto aderente alla Cna – avevamo segnalato alle diverse autorità competenti, tra cui ministero delle Infrastrutture, la presidenza della Giunta regionale, l’assessorato regionale ai Trasporti, il Consiglio regionale, i Comuni costieri, la nostra volontà di sostenere una misura importante di salute pubblica, anche facendoci carico di una parte dei costi sostenuti dai camionisti per il pagamento dei pedaggi. Togliere dalla Statale Adriatica i mezzi pesanti nella stagione estiva, vuol dire infatti maggiore sicurezza per i cittadini, meno inquinamento, maggiore tranquillità per gli operatori stessi.

Nessuno però, tranne l’Associazione dei Comuni, l’Anci, si è neppure degnato di rispondere alla richiesta della Fita-Cna, compresi i gruppi consiliari di opposizione alla Regione, che pure erano stati informati. In un passato nemmeno troppo lontano, il 2008  – conclude Giancaterino – il governo regionale era il primo a mettere insieme le parti interessate, rivelando una sensibilità di cui oggi non si trova traccia, con buon pace dei proclami sull’offerta turistica regionale.

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