Il caso Laterlite di Lentella non si sgonfia, anzi, giustamente resta agli onori delle cronache vista la drammaticità occupazionale che riflette.
Dopo il non del Comitato VIA regionale alla realizzazione di una seconda cava di argilla cruda, la cui carenza rischia di obbligare i titolari dell’azienda a chiuderla, oggi si sta tenendo un tavolo istituzionale convocato dal sindaco del comune del vastese Carlo Moro che ha chiamato a raccolta soprattutto i parlamentari del territorio, Giovanni Legnini, Maria Amato e Gianluca Castaldi, il presidente della Regione Gianni Chiodi, il presidente di Confindustria Paolo Primavera, che già nei giorni scorsi aveva ribadito il totale appoggio del suo sodalizio alla causa Laterlite, il presidente dell’associazione degli industriali del vastese Marcello Dassori, gli altri amministratori regionali, provinciali e locali. Il fine ultimo è quello di indirizzare una serie di interventi atti a scongiurare la chiusura degli stabilimenti e la perdita del lavoro per 66 persone.
Intanto, segnali di apertura giungono dalla proprietà della Laterlite attraverso le parole del vice-presidente Corrado Beldì, che si dichiara pronto a rivedere le dimensioni e le modalità di realizzazione della nuova cava pur di scongiurare la chiusura. Il tempo, però, stringe. L’impianto lentellese, come già annunciato nei giorni scorsi, avrà materia prima, grazie al ridimensionamento delle attività produttive, per soli altri tre mesi, tempi che non lasciano ipotizzare un ricorso al TAR che allungherebbe, e di molto, la soluzione della vicenda. Che verosimilmente potrebbe essere quella suggerita dal manager, ovvero che Regione e VIA diano indicazioni precise e si giunga al rapido ampliamento della cava.
Lu. Spa.