Si comincerà con “Che fine ha fatto Cappuccetto Rosso?” per la regia di Rossella Gesini l’appuntamento previsto per giovedì prossimo al Teatro Rossetti alle 18 per i saggi finali del Teatro Studio di Vasto, diretto da Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini (attori e registi professionisti).
Giovedì si chiuderà così il primo anno della Scuola di Teatro, che ha registrato la presenza di 40 allievi, con i saggi-spettacolo dei tre corsi attivati (Bambini, Ragazzi e Adulti) presso il Teatro Rossetti di Vasto.
Alle 19, dopo “Che fine ha fatto Cappuccetto Rosso”, vanno in scena i ragazzi con “Il fantasma di Canterville” da O. Wilde, regia di Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini; alle 21 esibizione conclusiva degli adulti con “La Commedia”, per la regia di Stefano Angelucci Marino.
“Il Teatro Studio di Vasto – spiegano gli organizzatori – ha iniziato la propria attività dal mese di Novembre 2012 con l’apertura di una Scuola di Teatro con sezioni per bambini e ragazzi, giovani e adulti. Tutti i corsi sono mirati a dare una formazione a coloro che intendono fare teatro, con un particolare orientamento verso il teatro d’attore, un teatro che vede il corpo-voce allenato e impegnato nella gestione di azione, intenzione ed emozione. Per i bambini e ragazzi la Scuola ha strutturato un percorso che dai giochi classici di conoscenza dei propri mezzi espressivi (corpo – voce) ha portato i giovani allievi a lavorare sulla drammatizzazione di una storia. Si è cercato, attraverso tutta una serie di esercizi e giochi, di far scoprire il piacere del teatro, il suo carattere fondamentalmente ludico e la sua capacità di unire in un tempo e in uno spazio le persone. Non ci si è concentrati sulla formazione di attori, bensì sulla possibilità di far fare una grande esperienza umana che ha a che fare con il teatro”.
I progetti del Teatro Studio di Vasto prevedono l’apertura di un nuovo spazio teatrale a Vasto, “un luogo di incontro e di confronto, un laboratorio di idee e progetti, una bottega teatrale e culturale, pensato e curato in proprio, ma a disposizione della città e del suo comprensorio”.