Erano le 18.25 di ieri quando Nicola Antonio Cinquepalmi giungeva a piedi nei pressi della cattedrale di San Giuseppe accompagnato dalla sua canotta fluorescente e dal suo inseparabile zainetto. Una nuova tappa lungo i 600 Km e più che da Novafeltria lo condurrà a Bari, la sua zona di origine, era stata ultimata. 47 anni, sottufficiale della Guardia di Finanza che svolge attività di polizia giudiziaria nella Compagnia di Rimini con un fisico da atleta, Cinquepalmi è stato accolto da una rappresentanza dei Lions Club della zona. Erano presenti Luigi Marcello, presidente dell’Adriatica Vittoria Colonna, insieme a Adriana Di Lanciano, Elio Bitritto e Rosa Di Martino, rispettivamente past president, segretario e cerimoniere dello stesso club, Achille Muratore, presidente del Vasto Host, e Livio Nibaldi, presidente del Termoli Tifernus. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare qualche battuta con lui.
Com’è nata l’idea di una “camminata” così lunga: “l’idea è partita un anno e mezzo fa – ci ha detto – per mettere alla prova le mie capacità fisiche. Mi sono allenato alternando corsa e marcia tranne nel periodo invernale in cui ho riposato.”
Ma sulla sua maglietta vediamo una dedica speciale. “Si ho deciso di dedicare l’impresa a ad Anna Paola Bianchi, una ragazza affetta da una grave malattia genetica, la glicogenosi. Una ragazza speciale dotata di un’intelligenza fuori dal comune. A soli 17 anni ha scritto un libro bellissimo che si intitola “L’ultimo giorno d’inverno”. Mi sono recato al Santuario della Madonna di Saiano, nella Val Marecchia, e ho parlato col sacerdote, cui ho chiesto come potevo fare a dedicare la mia marcia ad Anna Paola. Quando abbiamo parlato telefonicamente con la madre vi è stato subito un grand’entusiasmo”.
Quindi vuole trasmettere un messaggio attraverso questa sua impresa. “Il tentativo è soprattutto quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e la ricerca sulle malattie rare. Il suo messaggio è che nonostante la malattia si può fare tanto; il mio che nonostante non si è un professionista si può fare tutto”.
Tornando al viaggio come sta procedendo? “Non ho mai avuto la tentazione di fermarmi o di tornare indietro. Certo qualche difficoltà l’ho incontrata. Ho avuto un’infiammazione prima a un piede poi all’altro e, quindi, al tendine di Achille, tant’è che sul Monte Conero sono arrivato scalzo. Però ho trovato sempre una splendida accoglienza nei luoghi dove sono giunto”.
Esiste però anche un fine solidale per questa iniziativa. “Si ho chiesto agli sponsor di raccogliere fondi da devolvere in beneficienza attraverso un service Lions. Si tratterà di buoni per le famiglie bisognose. Io non prenderò un euro, anzi ho detto di non darli a me, ma direttamente a chi si occupa del service”.
Ora cosa la aspetta. “Finora tutto sommato è stato abbastanza facile (nonostante i 40 km di camminata al giorno di media, ndr). Adesso sarà più difficile. Dovrò affrontare il tavoliere lontano dal mare e con temperature più alte e tappe più lunghe”.
Quindi l’arrivo a Bari tra qualche giorno. “Probabilmente non sarà quella l’ultimo arrivo. Mia cugina Franca, che segue i miei spostamenti attraverso il gps di cui sono dotato e mi chiama mattina e sera per chiedermi come va, mi ha detto che ci sarebbe una casa editrice di Monopoli che vorrebbe distribuire il libro di Anna Paola nel meridione d’Italia purché arrivi fino a Monopoli a piedi ed io andrò fin là”.
Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)
fotoreportage: Natalfrancesco Litterio
