In questi giorni è stato il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte ad alzare il tiro contro il management della Asl teatina reo di aver praticamente soppresso il reparto di Nefrologia del S. Pio. Oggi sulla questione ha scelto di intervenire il direttore sanitario Pasquale Flacco che ha accusato Forte di mera demagogia e di dire il falso quando afferma che il nosocomio vastese è oggetto di spoliazione e riduzione dell’assistenza.
Flacco ha dato la colpa di quel che sta succedendo ai “parametri indicati nella recente normativa emanata dal Governo sia in termini di specialità che di posti letto”, snocciolando quello che sarà il futuro riorganizzativo del presidio vastese. “All’ospedale di Vasto sono stati attribuiti 20 posti letto di lungodegenza, a fronte dei 6 preesistenti, per migliorare la risposta alle esigenze di salute di una popolazione sempre più anziana. Si tratta, dunque, di istituire una nuova unità operativa negli spazi che abbiamo a disposizione, senza sacrificare le attività ma dimensionando i servizi in base alle reali necessità espresse dall’utenza. Per questa ragione si intende utilizzare l’area lasciata libera dalla Neurologia, che sarà associata alla Medicina, un’operazione che renderà più razionale anche l’impiego del personale, sia medico che infermieristico. Stesso ragionamento per la Nefrologia, caratterizzata da un’attività di ricovero certamente importante sotto il profilo clinico, che sarà associata alla Geriatria al fine di garantire assistenza adeguata ai pazienti che hanno necessità di essere seguiti in regime di degenza; la Dialisi, invece, è stata connotata come unità operativa complessa, in considerazione degli elevati volumi di attività prodotti finora, destinati a essere uguagliati anche quest’anno”.
E non finisce qui. Altre novità interesseranno anche Gastroenterologia che verrà collocata in Chirurgia e liberando lo spazio per attività ambulatoriali.
“ Quella che è stata progettata – ha chiosato Flacco – è una allocazione diversa dei servizi che non configura né un ridimensionamento né una dequalificazione: al contrario, siamo impegnati in un percorso di efficienza che ci permetta di offrire migliori servizi senza aggravio di costi e con un utilizzo razionale delle risorse umane ed economiche a disposizione”.
Fin qui la posizione della Asl, ma noi che in questi anni abbiamo seguito da vicino le vicende staremo molto attenti a valutare le ricadute di queste “riorganizzazioni” e “razionalizzazioni” che hanno portato a rivedere la funzionalità del laboratorio di analisi, con esiti di esami che giungono dopo una o due settimane, il sistema di prenotazioni più volte finito nell’occhio del ciclone con appuntamenti per esami, quali ecografie etc, fissati a distanza di 10-12 mesi, un’emodinamica che è ancora un miraggio e via discorrendo.