Una moria inspiegabile quella che ha colpito la fauna dei bivalvi nell’Adriatico antistante il litorale da Ortona a San Salvo e che aveva costretto il comandante della Capitaneria di porto di Ortona, Fabrizio Giovannone, competente in materia ad emanare una ordinanza di divieto di pesca dapprima fino a marzo e, poi, fino ad aprile 2013. Un depauperamento faunistico che sta colpendo anche altre specie e che rischia di mettere in ginocchio l’economia marinaresca teatina.
Per fare luce sulla situazione si è svolto, in una Sala del Consiglio Provinciale gremita di armatori e pescatori, un summit in cui gli operatori del settore hanno potuto manifestare, insieme al presidente della CoGeVo Frentano e al Presidente di Confcooperative, le loro preoccupazioni alle istituzioni rappresentate dal padrone di casa, il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, dalla’assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo, dalla Capitaneria di Porto di Ortona, dai Sindaci e dai rappresentanti dei Comuni costieri.
A margine della riunione, il Presidente Di Giuseppantonio tira le somme del dibattito: “L’Assessore Mauro Febbo, confermando un’ampia disponibilità alla soluzione del problema, si è impegnato su più fronti: fare luce sulle cause della moria delle vongole assegnando un fondo per la ricerca scientifica oltre che per sostenere economicamente i pescatori, per quanto possibile, considerato che la categoria parte svantaggiata non potendo godere di previdenza sociale né della cassa integrazione. Il fermo pesca blocca da tempo le attività dei nostri vongolari e a quanto pare si prospettano ulteriori proroghe” – prosegue il Presidente Di Giuseppantonio – Comprendo che senza una forma di aiuto economico la disperazione dei pescatori è legittima, ci sono famiglie da mantenere e oggi non si intravedono certezze sul futuro. Le risorse di cui ha parlato l’Assessore regionale Febbo vanno comunque individuate e stanziate, rastrellando tra i bilanci in rosso che, purtroppo, affliggono tutti gli enti locali di questi tempi”.
“Tra le proposte emerse, ritengo senza dubbio valida l’idea avanzata dall’Assessore Mauro Febbo: un protocollo d’intesa tra Regione, Provincia, Comuni, Camera di Commercio per destinare un fondo di solidarietà ad hoc alla categoria dei pescatori, facendo uno sforzo comune. Inoltre, dobbiamo intervenire sul fronte della previsione degli ammortizzatori sociali con azioni di pressing sul Ministero del Lavoro – conclude Di Giuseppantonio – Ribadisco, la condizione dei nostri pescatori è un’anomalia con la quale dovremo fare i conti, da oggi in poi, visti i fisiologici cali di produttività ittica del nostro mare, quindi fare squadra è d’obbligo per salvaguardare un comparto economico che ha sempre avuto un ruolo importante in Abruzzo. Per ora, tra gli altri obiettivi, andare fino in fondo sulle cause della moria dei molluschi bivalvi e impostare una sistema di pesca sostenibile”.