Nuovo attacco di Rifondazione comunista sulla vicenda Golden Lady, ma, questa volta, Marco Fars, segretario regionale PRC Abruzzo, e Carmine Tomeo, responsabile Lavoro PRC Abruzzo, spostano il tiro puntando il dito direttamente su coloro che avrebbero dovuto valutare oggettivamente l’affidabilità delle società protagoniste di quella che è ormai una riconversione mancata, in particolare la Regione Abruzzo e la Wollo. Ecco il testo del comunicato diffuso, nel quale si evidenziano anche quelle che secondo Prc erano le criticità in capo a New Trade e Silda che sono state, per così dire, sottovalutate dai soggetti valutanti senza dimenticare il delicato passaggio sui 2,5 milioni di euro che la Golden Lady avrebbe dovuto versare, di cui non si sa nulla e sui quali hanno chiesto di fare chiarezza anche il senatore Giovanni Legnini e Nicola Argirò.
“Si apprende dagli organi di informazione che la New Trade, una delle due società alle quali era stata affidata la riconversione della Golde Lady di Gissi, è finita sotto inchiesta. I proprietari dell’azienda, i fratelli Nicola e Franco Cozzolino sono attualmente indagati dalla Dda di Firenze, perché sarebbero coinvolti in giro di traffico illecito di rifiuti plastici e abiti usati.
L’inchiesta che coinvolge la New Trade a Firenze, colpisce la società dei Cozzolino dopo i fatti accaduti a Gissi che forse è utile ricordare: il sequestro di materiali per inadempienze sempre in materia di rifiuti, le fidejussioni mancanti, la chiusura arbitraria dello stabilimento, il non pagamento delle maestranze, i licenziamenti arbitrati, il mancato rispetto degli accordi di riconversione firmati in sede ministeriale. Un curriculum che non dà alcuna garanzia di affidabilità. E tutto è successo in pochi mesi!
Colpisce come nella riconversione della Golden Lady di Gissi, nella quale è coinvolta anche la Silda che si sta dimostrando inaffidabile in termini di liquidità e perciò di garanzie produttive, l’inaffidabilità delle società coinvolte non sia assolutamente emersa (se non per un attimo e solo per Silda). New Trade e Silda sono state evidentemente segnalate dalla società Wollo, incaricata da Golden Lady per la riconversione dello stabilimento di Gissi. Oggi, ciò che non può continuare a passare sotto traccia, è la responsabilità di una riconversione che non poteva non fallire, viste le premesse.
È chiaro che chi doveva facilitare la riconversione ha fallito clamorosamente nel suo compito; chi aveva il dovere di fare verifiche sull’affidabilità di Silda e New Trade non ha fatto il suo dovere come la situazione imponeva; chi doveva vigilare sul rispetto degli accordi non ha finora mosso un dito. Sarebbe il caso che tutte queste responsabilità (del ministero, della Wollo, della Golden Lady, della Regione, della Silda e della New Trade) venissero accertate una volta per tutte, anche per ripagare i lavoratori del danno subito. E a tal proposito c’è da chiedersi, in merito ai 2,5 milioni di euro che la Silda avrebbe ricevuto da Golden Lady: in che modo è stata eseguita la transazione, come sono stati utilizzati quei soldi ed in che voce di bilancio sono rintracciabili?
Soprattutto, però, è necessario che la riconversione della Golden Lady trovi nuove strade, considerando chiusa la inaudita e drammatica esperienza New Trade-Silda, coinvolgendo la Golden Lady, che rimane tra l’altro la principale responsabile del dramma che stanno attraversando quasi 400 persone in Val Sinello. Perché non dobbiamo dimenticare che Golden Lady non era un’azienda in crisi, ma solo un’azienda assetata di profitti che ha preferito la Serbia a Gissi, perché lì lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori è più facile”.