Alla fine la Provincia ha messo in piedi un piano per contenere la sovrappopolazione dei cinghiali che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura di tutta l’area teatina e creando non pochi disagi e situazioni di pericolo. Due le fasi dell’intervento: la prima riguarda l’individuazione dell’ungulato, la segnalazione al Comune, l’intervento della Provincia per il prelievo dell’animale: la seconda un censimento numerico degli animali da abbattere secondo piani approvati dall’ISPRA. Ecco, però, attraverso le parole delle istituzioni il dettaglio del piano:
“Il proliferare incontrollato dei cinghiali sul nostro territorio, i danni che arrecano a colture e allevamenti, gli incidenti lungo le strade provinciali e il pericolo per la pubblica incolumità dei cittadini che ormai avvistano gli ungulati nei pressi delle proprie abitazioni, sono problemi non più prorogabili. Ecco perché venerdì scorso la Giunta provinciale, con delibera n. 218 del 26.07.2013, ha adottato provvedimenti mirati e rapidi per far fronte alle notizie allarmanti che riempiono le cronache locali per contenere il numero dei cinghiali e ridurre le numerose richieste di risarcimento danni che comportano costi non sostenibili dalle casse dell’ente”- così dichiara il Presidente Enrico Di Giuseppantonio nella presentazione del programma di gestione della specie non autoctona di cinghiali (sus scrofa), presente da diversi anni sul territorio provinciale.
Il Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, il Consigliere delegato alla Caccia Giovanni Staniscia, il Presidente della Commissione Agricoltura Franco Moroni e l’Assessore all’Ambiente Eugenio Caporrella, hanno illustrato i dettagli della delibera evidenziando soprattutto i profili del piano relativo alla fase di emergenza che sarà immediatamente esecutiva.
Spiega il Presidente della Commissione provinciale Agricoltura Franco Moroni: “Il programma di gestione redatto si compone di due fasi: una fase d’emergenza per garantire un intervento immediato in loco, in pratica lì dove si avvista la presenza dei cinghiali, ed una fase programmatica che si attuerà a seguito di un censimento numerico degli animali da abbattere secondo piani approvati dall’ISPRA (Istituto Superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale), da sottoporre all’approvazione del Consiglio provinciale prima dell’inizio della stagione venatoria”.
E aggiunge il Presidente Enrico Di Giuseppantonio: “Abbiamo creato una vera e propria rete operativa che vedrà la Provincia coordinare gli interventi per l’attuazione del programma di prelievo in emergenza, con la collaborazione e su segnalazione degli ATC territorialmente competenti, delle organizzazioni professionali agricole e delle comunità montane e naturalmente dei sindaci, i quali tra l’altro precetteranno le segnalazioni di tutti i soggetti indicati. Per semplificare, il proprietario del fondo comunica la presenza attiva di cinghiali sul proprio sito al Sindaco del Comune di appartenenza, che a sua volta allerta la Provincia. La Provincia, tramite la Polizia Provinciale, avvia la pianificazione stabilendo la data dell’intervento e le modalità, raccordandosi con la Prefettura e la Polizia locale per informare la cittadinanza dell’operazione”- e conclude – Il prelievo è effettuato secondo le modalità di selecontrollo, in base alle tecniche indicate nei documenti ISPRA, e le operazioni potranno svolgersi tutti i giorni della settimana anche di notte supervisionate dalla Polizia Provinciale ed eseguite da personale rigorosamente selezionato ed appositamente addestrato all’attività di selecontrollo”.
Il Consigliere delegato alla Caccia Giovanni Staniscia precisa:” Voglio ricordare che i cinghiali oltre ad essere aumentati a dismisura per ragioni legate alle caratteristiche della specie, si sono spostati dai loro habitat tipici raggiungendo la costa ed occupando le aree di riserva dove la caccia è interdetta”. Tuttavia, conferma l’Assessore Caporrella “Quando ci siamo insediati abbiamo affrontato subito il problema e abbiamo sperimentato con positività azioni finalizzate ad arretrare i cinghiali dalle aree urbane dove la loro presenza era più minacciosa, tramite l’addestramento dei cani. Dunque, non c’è stato ritardo da parte nostra e con il piano d’emergenza messo in campo contiamo di ridurre le richieste di risarcimenti danni alle colture, visto che la Regione trasferisce annualmente fondi che la Provincia deve poi ripartire tra le numerose richieste: ad esempio nel 2011 a fronte di 452 mila euro di danni quantificati abbiamo ricevuto 121 mila euro di fondi, nel 2012 è andata meglio e abbiamo ricevuto 230 mila euro di trasferimenti su 370 mila euro di danni, in quanto, comprendendo le ragioni degli agricoltori ci siamo fatti carico di richiedere integrazioni aggiuntive. Per non parlare di sinistri denunciati sulle strade provinciali per i quali non riceviamo risorse.”
Conclude il Presidente della Provincia Di Giuseppantonio: “Con il programma di gestione adottato andremo incontro ai Sindaci dei comuni maggiormente afflitti dalla presenza dei cinghiali e i benefici si rifletteranno anche sulla pubblica incolumità, con l’obiettivo di ricondurre la specie degli ungulati ad un numero sostenibile”.