Grido d’allarme della Confartigianato abruzzese: in quanto a diminuzione del credito erogato alle imprese, l’Abruzzo è tra le ultime regioni d’Italia. Queste le cifre: nell’anno 2012 il credito concesso alle imprese della nostra regione è stato di 15.718,5 milioni di euro (-3,6%), di cui 1.173,9 milioni di euro (-7,7%) per il settore artigianato. A risentire maggiormente della stretta creditizia è stata la provincia di Pescara (-9,5%). A seguire: Teramo (-8,3%), L’Aquila (-6,6%), Chieti (-6,5%).
I dati resi noti da Confartigianato Abruzzo dicono anche che ad essere maggiormente penalizzati sono le piccole imprese, quelle per intenderci con meno di venti dipendenti. Ad una stretta creditizia particolarmente accentuata, le piccole imprese abruzzesi hanno dovuto sopportare anche un alto costo del denaro. Nel mese di marzo di quest’anno il tasso del credito a breve termine era di 9,56%, contro il 7,23% pagato dalle imprese con più di venti dipendenti.
Daniele Giangiulli, segretario di Confartigianato Abruzzo, ha dichiarato in proposito: “Le imprese abruzzesi rischiano sempre più di chiudere o licenziare per mancanza di liquidità. Tale problematica va affrontata con urgenza e con grande sforzo comune a cui non possono sottrarsi le istituzioni della nostra regione”.