Non ha dubbi il sindaco di Vasto Luciano Lapenna, la XVIII edizione del Vasto Film Festival, “all’insegna del cambiamento e della cultura” è risultata “una scommessa vinta”. Questo, in sostanza, il pensiero dell’amministrazione comunale degli organizzatori del Vasto Film Festival espresso durante la conferenza stampa di questa mattina convocata per tirare le somme della manifestazione che, come ogni anno, ha prodotto una bona dose di polemiche.
“Volevamo dare un contributo al nuovo cinema italiano e questo è venuto fuori” ha sottolineato il sindaco Lapenna, soddisfatto “per aver ricevuto l’apprezzamento di attori e registi che non sono venuti a Vasto solo per una semplice passerella, ma hanno contribuito alla buona riuscita del Festival, con opere giudicate da un giuria qualificatissima, che ha lavorato gratis”.
Buoni anche i numeri, per il sindaco di Vasto, per quelle che sono state stimate come 10mila presenze, nell’arco di tutta la manifestazione che ha riservato l’inattesa sorpresa del patrocinio della Segreteria del Comitato internazionale del Cinema e della Televisione dell’Unesco.
Il direttore artistico del Festival ha poi sottolineato l’ottima risposta del pubblico ad una proposta “articolata e organica” che ha voluto unire il grande cinema italiano rappresentato nell’occasione da Michelangelo Antonioni e Gillo Pontecorvo alle proposte dei nuovi registi italiani che stanno riscoprendo quelle basi che hanno fatto grande il cinema italiano nel mondo. La proposta del direttore artistico è quella di togliere il Festival dalla nicchia prettamente estiva e strutturarlo su tutto l’anno, con varie iniziative anche a carattere didattico, con la conseguente creazione di “possibilità professionali e crescita culturale” per tutta la città.
Immancabili, infine, i riferimenti alle polemiche circa gli imprevisti delle prime serate e la presenza della professoressa Bianca Campli tra i giurati del Festival.
“Ci sono stati dei piccoli imprevisti che hanno generato critiche a volte anche esagerate – ha sottolineato Lino Olivastri, della Meta – ma abbiamo anche chiesto scusa. Con il poco tempo che abbiamo avuto a disposizione per preparare il tutto, non si poteva fare di più. Voglio ricordare – ha poi aggiunto – che a parte il personale di segreteria, abbiamo utilizzato le risorse del luogo, per cui l’investimento dell’amministrazione comunale è tornato alla città”.
Per quanto riguarda la presenza della professoressa Campli, il sindaco ha rimarcato: “Per qualcuno la moglie del sindaco dovrebbe fare solo la casalinga, ma è una visione che non mi appartiene. Bianca ha messo gratuitamente a disposizione del Festival le sue competenze che tutti le riconoscono”.
Cala così il sipario sulla XVIII edizione del Vasto Film Festival, definito come il Festival della “svolta” in favore di cultura e sobrietà. Il dubbio che questa “svolta”, per quanto meritoria, sia stata perlomeno suggerita dall’attuale situazione economica, però, appare del tutto legittimo. Con un’altra situazione di cassa probabilmente le tanto snobbate “passerelle”, criticate con forza quest’anno ma altrettanto esaltate nelle passate edizioni, non sarebbero apparse così sconvenienti.
Natalfrancesco Litterio