Che settembre ormai alle porte possa rappresentare una sorta di deadline per il futuro occupazionale di molte aree della provincia teatina lo abbiamo anticipato più volte. Sulla graticola soprattutto i lavoratori di tutta la Valsinello dove per il Pantalonificio d’Abruzzo si cercherà una conversione per la quale è partita la caccia a un interlocutore affidabile affidata ancora una volta alla Wollo.
Più complessa la vicenda della ormai fallita riconversione della ex Golden Lady, dinanzi agli stabilimenti della quale neanche il mese di agosto e le ferie estive hanno allentato i presidi. Il 30 agosto prossimo, alle 17.30, si terrà un’assemblea dei lavoratori per fare il punto della situazione in vista dell’incontro dell’11 settembre prossimo al MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico). Un incontro al quale sono state invitate tutte le espressioni istituzionali, dal presidente della Regione Gianni Chiodi ai rappresentanti regionali del vastese, dal presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio al sindaco di Gissi Nicola Marisi, questi ultimi esclusi dal tavolo tecnico del luglio scorso. Quel che si cerca è la volontà di spingere verso un nuovo piano di riconversione aziendale cercando nuovi interlocutori mentre la magistratura determinerà se ci sono le basi per perseguire quelli interessati dalle ultime vicende.
Intanto un importante documento è stato proposto dai gruppi consiliari di centro-sinistra in Provincia e approvato all’unanimità dal Consiglio
“In esso – come chiarisce Camillo D’Amico capogruppo del PD – si demanda al Presidente della Provincia di rappresentare formalmente al Ministero dello Sviluppo Economico la necessità di un accelerazione delle procedure per la disamina della richiesta avanzata dalla Regione Abruzzo per il riconoscimento dell’area di crisi nella zona industriale della Valsinello di Gissi. Il documento verrà inviato, per il necessario coinvolgimento ed interessamento, a tutti i parlamentari eletti nella regione Abruzzo.
Medesima cosa verrà fatta nei confronti di tutti i comuni del vastese che saranno sollecitati ad adottare delibere dello stesso genere affinché si elevi una richiesta unica ed unitaria a tutela di una delle zone più depresse sul piano socio – economico dell’intera regione Abruzzo. Il tutto dovrebbe avvenire entro il prossimo 11 settembre dove, almeno parrebbe, presso il MISE è convocato l’ennesimo tavolo di verifica per il fallito accordo sulla mancata riconversione dell’ex Golden Lady firmato il 29 maggio 2012”.
Per tutta la Valsinello sarebbe un importante passo in avanti in quanto il riconoscimento dell’area di crisi potrebbe consentire di “godere di finanziamenti mirati alla logistica ed alle infrastrutture quanto destinati alla premialità per le aziende che promuovo investimenti ed innovazione oltre, laddove esplicitamente previsti e concessi, anche deroghe dalla normativa nazionale vigente come potrebbe essere la fornitura dell’energia a più basso costo alle attività produttive del territorio favorite dalla presenza della turbogas.
A questi interventi si dovranno poi aggiungere quelli propri della Provincia di Chieti e della Regione Abruzzo”.
Dunque, per una volta politici di colore e di appartenenza diversa hanno deciso di sotterrare l’ascia della diatriba dialettica per giungere ad approvare un documento unitario a difesa dei redditi e dell’occupazione. Forse una scelta tardiva, visto come stanno andando le cose e le nubi nere che si stagliano sul futuro della piccola zona industriale gissana, che può, però, rappresentare un primo passo anche verso altre importanti battaglie che si profilano all’orizzonte dal punto di vista occupazionale, certo, ma anche degli investimenti infrastrutturali come quelli contemplati nel Piano strategico della Macroarea Vasto-San Salvo.
Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)