Si è svolta ieri sera in piazza Garibaldi a Cupello l’assemblea pubblica organizzata dalla sezione di Rifondazione Comunista di San Salvo/Cupello per fare un quadro sulle criticità della gestione dell’acqua nel territorio. Presenti all’incontro, la segretaria del circolo di Cupello, Marilisa Spalatino, Amanda De Menna, del comitato “Acqua Bene Comune” di Lanciano, Renato Di Nicola, dell’Abruzzo Social Forum e Forum Movimenti Acqua Pubblica, Donatello D’Alberto, responsabile del settore Agricoltura del circolo di San Salvo di Rifondazione Comunista e Marco Fars, segretario regionale del partito.
In apertura, la segretaria locale, Marilisa Spalatino, ha ricordato l’iniziativa della raccolta firma portata avanti durante l’estate che avrebbe dovuto spingere il sindaco di Cupello su determinate posizione durante la riunione dell’ultimo consiglio di amministrazione della Sasi, come quella di votare contro il Bilancio, ma che di fatto non ha avuto alcun effetto. “A fronte della mancata disponibilità ad ascoltare la gente – ha annunciato la Spalatino – noi continueremo le nostre battaglie nell’interesse collettivo”.
A seguire, Amanda De Menna, del comitato “Acqua Bene Comune” di Lanciano, ha denunciato la sostanziale indifferenza della politica nei confronti del risultato referendario sull’acqua pubblica e di ripetuti pronunciamenti di vari gradi della magistratura. “Nelle nostre bollette – ha sottolineato De Menna – continuiamo a pagare la remunerazione del capitale investito, in palese violazione di quanto stabilito dai referendum e ratificato anche dal Presidente della Repubblica”. Per questo la stessa De Menna ha annunciato la campagna di “obbedienza civile” sull’acqua: “Obbedienza, perché sono gli altri a disobbedire; stiamo raccogliendo lettere di diffida da mandare alla Sasi affinché la smetta di applicare quote in bolletta riservate alla remunerazione del capitale investito; puntiamo ad arrivare a un buon numero di diffide per poi valutare con i nostri avvocati le possibili azioni legali. Inoltre stiamo portando avanti una battaglia sul Piano d’ambito, attraverso l’impugnazione presso il Tar”. Amanda De Menna ha poi contestato anche l’approvazione dell’ultimo bilancio Sasi, sottolineando alcune mancanze, tra cui quella dell’insufficienza del fondo rischi: “Solo nel 2003 sono stati previsti 3 milioni di euro come fondo rischi, ma la Sasi ha perso un contenzioso con l’Acea per 9 milioni di euro. Se la sentenza viene confermata in tutti i gradi di giudizio o viene chiesta l’immediata esecutività, dove andranno a prendere quei soldi?”.
Il successivo intervento di Renato De Nicola, invece, è stato incentrato sull’importanza dell’acqua come bene indispensabile e per questo non cedibile alla gestione privata: “La gestione dell’acqua è anche un problema di democrazia; i cittadini possono influire nella gestione pubblica, magari decidendo di cambiare quei sindaci che non fanno bene il loro dovere nei consigli di amministrazione, ma se la gestione dell’acqua viene affidata ai privati l’intervento dei cittadini diventa impossibile”.
Prima delle conclusioni del segretario regionale di Rifondazione Comunista, l’intervento del responsabile del settore Agricoltura del circolo di San Salvo, che ha espresso forti perplessità sulla situazione del Consorzio di Bonifica Vasto Sud: “Stiamo preparando un dossier fotografico – ha annunciato Donatello D’Alberto – per documentare lo stato di abbandono del territorio. A fronte di debiti sempre maggiori del Consorzio di Bonifica, si penserebbe a numerosi investimenti, mentre niente è stato fatto. Le aziende agricole pagano, ma non ricevono in cambio i servizi previsti, per questo stiamo avviando una raccolta firme per chiedere l’abolizione dell’ente”.
Infine le conclusioni di Marco Fars, il quale ha denunciato la posizione comune di Pd e Pdl su questioni come le privatizzazioni e il pareggio di bilancio inserito nella Costituzione, citando un’intervista della JP Morgan in cui sostanzialmente si sponsorizzava il passaggio a sistemi costituzionali completamente liberisti, essendo venuto meno il “pericolo rosso”, visto che le attuali costituzioni sono state approvate proprio con lo spauracchio di quel “pericolo”. A questo proposito Marco Fars ha auspicato la ricostruzione di una sinistra “degna di questo nome, c’è bisogno di far tornare a questa gente la paura dei comunisti, altrimenti ci toglieranno anche le conquiste che abbiamo ottenuto”.
n.l.