La seconda vicenda giudiziaria che rischiava di avere ripercussioni pesanti anche a livello politico era quella inerente il sequestro per violazione delle norme di tutela ambientale e paesaggistica del cantiere della Effeci Costruzioni srl in via S. Lucia. L’8 agosto scorso il Tribunale Amministrativo Regionale ha ritenuto congrue le osservazioni depositate attraverso il ricorso dagli avvocati Salvatore De Simone e Giuseppe Gileno arrivando finanche a richiamare l’operato del ministero dei Beni Ambientali e a porre l’accento sulla sproporzionalità legata alla legge del 2004 che non riconosce la sanatoria anche in caso di conformità urbanistica.
La vicenda lascia l’amaro in bocca, però, a chi ne è stato coinvolto per alcuni validi motivi.
Innanzitutto il fatto che per tentare di bloccare i lavori si è giunti a richiamare la legge sulla salvaguardia della zona costiera, per dire al Comune della Città del Vasto come le aree siano interessate dal vincolo paesaggistico di cui al D.lgs 42/2004 e dalla perimetrazione di cui al D.M. 02/02/1970 vista la legge 1497 del 29/06/1939, “vincolo in realtà puramente descrittivo”, questo il commento dalla società costruttrice. Veniva contestata altresì anche la presenza di un vincolo paesistico regionale, “quando bastava andare sul sito della Regione Abruzzo e introdurre foglio e particelle per constatare immediatamente l’assenza di questo vincolo, come d’altronde certificato dalla sentenza dei togati amministrativi, al contrario dell’area qualche metro sottostante”.
Una scelta che ha impedito di portare avanti i lavori per un anno e mezzo con tutte le conseguenze del caso. Per il fatto che esiste una legge, quella del 2004, appunto, che prevede che devi ottenere la concessione prevedendo già una variante, altrimenti non ottenibile in fasi successive; in genere, le varianti si chiedono quando vengono riscontrati problemi in corso d’opera, certamente non ipotizzabili in fase di avvio.
Infine, l’ultimo spillo è quello delle illazioni, alle quali così viene risposto: ”non ci sono stati aumenti di alloggi, 6 erano e 6 rimangono. Abbiamo previsto una diversa distribuzione con un leggero aumento delle superfici grazie all’acquisizione anche del terreno confinante. Basti pensare che la capacità edificatoria dell’area sarebbe di 1100mq e noi ne realizziamo 700mq per rispettare tutte le distanze”. Tocca adesso al Comune rilasciare una nuova concessione da presentare in tribunale per ottenere il dissequestro del cantiere.
Con tale sentenza decade anche qualunque pretesa in merito alla vicenda di surroga richiesta dall’Idv vastese per Corrado Sabatini, già amministratore delegato della Effeci Costruzioni, ed oggi semplice socio.