È stata una delle vicende che ha scosso l’estate di tutto il vastese quella dell’indagine aperta contro 6 agenti della Polizia Municipale di San Salvo.
Era l’11 luglio gli uomini del Nucleo della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Chieti irrompevano nella sede del Comando dei Vigili e in un ufficio del Comune e sottoponevano a perquisizione il domicilio degli indagati su disposizione della Procura della Repubblica di Vasto, con l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Enrica Medori.
Per i 6 agenti implicati le ipotesi di accusa erano pesanti: falso ideologico, abuso in atti d’ufficio e peculato peri aver annullato delle multe comminate a privati cittadini e per essersi appropriati dei soldi pagati per le contravvenzioni.
Sulla vicenda ancora in istruttoria sono stati Domenico Di Stefano, Gabriele Marchese e Angelo Angelucci, tutti esponenti di San Salvo Democratica in Consiglio comunale, a presentare una mozione per aprire il dibattito in sede consiliare sfruttando l’occasione anche per porre l’accento sul silenzio che è improvvisamente caduto sulla questione dopo il clamore iniziale. Nel documento si legge: “Al netto di qualche scontata dichiarazione sui giornali da parte del Sindaco, che ha anche la delega alla Polizia Locale, sulla vicenda nulla è stato prodotto in termini ufficiali né in Giunta né in Consiglio Comunale.
In verità ci saremmo aspettati una rapida convocazione del Consiglio Comunale per discutere una questione così grave e delicata e così lesiva dell’immagine della città tutta. Abbiamo atteso circa due mesi nella convinzione che la maggioranza che governa San Salvo desse un qualche segnale di dibattito ufficiale ma, con stupore e disappunto, abbiamo soltanto potuto prendere atto del silenzio e del vuoto. Eppure, come Gruppo Consiliare di SSD non abbiamo voluto cavalcare l’onda emotiva della notizia e men che meno esprimere giudizi che a noi non competono: a noi compete discutere nelle sedi opportune nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione Comunale e della città che ci onoriamo di rappresentare, sebbene, pro tempore, in minoranza. Chiediamo al Presidente del Consiglio di prodigarsi alacremente per la convocazione dell’Assise e di iscrivere all’ordine la mozione allegata”.
La mozione per sua natura determina, qualora approvata in assise civica, un impegno vincolante per il sindaco o l’Amministrazione. Nel caso specifico gli esponenti di opposizione chiedono un intervento atto
“Ad individuare in tempi rapidi e in via definitiva il nuovo Comandante del Corpo di Polizia Locale di San Salvo e ad incaricarlo di procedere, come primo obiettivo del suo mandato, alla totale e definitiva riorganizzazione del Corpo, in misura adeguata alle maturate ed attuali esigenze della Città e delle Istituzioni tutte;
A predisporre, a tutela e garanzia dell’Ente, in quanto possibile “persona offesa dal reato”, ogni atto prodromico per l’esercizio dei diritti e delle facoltà previste dagli artt. 74 e seguenti del Codice di Procedura Penale;
A comunicare a tutto il Consiglio Comunale, ogni trimestre e con regolarità, l’esito delle indagini e degli atti già resi pubblici dalla Magistratura al fine di permettere ad ogni singolo consigliere comunale di essere adeguatamente informato nell’esclusivo interesse del suo mandato amministrativo;
A promuovere ogni forma di sensibilizzazione e di marketing istituzionale al fine di riavvicinare il Corpo di Polizia Locale di San Salvo alla pubblica opinione per garantire maggiore sicurezza ed armonia sociale tra le Istituzioni tutte e i Cittadini”.