Come preannunciato nelle scorse settimane il mese di settembre potrebbe essere cruciale dal punto di vista dell’occupazione. Della vicenda Golden Lady si parlerà a parte, ma quel che è certo è che tutta l’area frentano-vastese presenta criticità difficilmente risolvibili anche a causa del lassismo che ha contraddistinto le attività politiche nel merito in questi anni in cui abbiamo continuamente lanciato allarmi mai ascoltati. E se il buongiorno si vede dal mattino, non sarà un gran bel periodo.
Dopo tre anni in cui la ACS, azienda che costruisce le imbottiture per i furgoni della Sevel, ha annunciato la chiusura, poi rimandata grazie al ricorso a misure straordinarie come la CIG e i contratti di solidarietà, il countdown sembra arrivato allo zero.
Il tutto in un momento in cui è incerto il parto dell’Azienda regionale delle Aree produttive (ARAP) che dovrebbe sostituire tutti i consorzi industriali, si parla del Campus automotive con ingenti investimenti e ci si appresta alle consultazioni regionali per il rinnovo delle cariche all’Emiciclo.
Certo partiranno nuove ondate di protesta, scioperi, presidi e si preannuncia anche un incatenamento ai cancelli, ma crediamo che gli esiti, purtroppo, siano scontati.
Qualcuno potrebbe tentare la carta elettorale del tentativo di riconversione che potrebbe salvare i 28 posti di lavoro della ACS, ma staremo a vedere.