Sono tre settimane di fuoco quelle che stanno accompagnando la diatriba anche violenta tra i taxisti della pescarese Cotape e quelli della teatina Cometa per i monopolio del servizio all’aeroporto “Liberi” di Pescara. Il 9 settembre scorso un tassista della cooperativa pescarese era addirittura finito in ospedale per le contusioni rimediate dopo una colluttazione con un collega di Chieti.
Il tutto all’insegna della guerra di posizioni che va avanti da oltre un anno, nel quale quelli della città adriatica ritengono di dover aver l’esclusiva per il fatto che lo scalo è sito nel territorio di Pescara, mentre quelli della città teatina rispondono ricordando che il regolamento emanato dall’Enac permette a tutti i tassisti d’Abruzzo di lavorare nel territorio aeroportuale non consentendo, dunque, alcuna possibilità di monopolio.
Sulla vicenda è tornato a parlare Silvio Di Lorenzo, Presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Chieti: “Quello che sta accadendo all’Aeroporto d’Abruzzo non è tollerabile – ha detto – Lo scontro fra i taxisti di Pescara e Chieti non è degno di un paese civile”
“Pur comprendendo lo stato di agitazione in atto, come azionisti dell’Aeroporto d’Abruzzo ricordiamo che c’è una legge nazionale (la 422 del 1997, art. 14 comma 8), che autorizza i titolari di licenze taxi, rilasciate dai comuni capoluogo, ad effettuare servizio presso gli Aeroporti e che oltretutto c’è un decreto regionale, n. 58 del 2 agosto 2013, che valutiamo positivamente perché equo dal punto di vista del diritto lavorativo.
Esortiamo, dunque, chi oggi protesta, ad avere un diverso atteggiamento, soprattutto perché quello che sta avvenendo all’Aeroporto d’Abruzzo sta procurando danni all’immagine dell’intera regione, considerando che i turisti e i fruitori che giungono in Aeroporto si trovano coinvolti in situazioni imbarazzanti che certo non fanno onore né alla categoria dei taxisti né alla regione Abruzzo”.