Non si placano le tensioni all’interno dell’assemblea dei sindaci che deve decidere per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Sasi, la società che gestisce il sistema idrico integrato di 93 comuni del territorio teatino. Dopo il rinvio del 29 luglio, conseguente a una riunione burrascosa che aveva segnato una profonda lacerazione soprattutto tra i sindaci di centro-sinistra, su proposta del primo cittadino di Altino Camillo Di Giuseppe si è giunti a una votazione unanime per rimandare ogni decisione al nuovo vertice in programma il 7 ottobre.
Alla base del nuovo rinvio, però, sono i criteri di applicazione della spending review che impongono una ingente riduzione delle spese. Dovranno essere tre i componenti del CdA, e se il presidente non dovrà aver ricoperto incarichi elettivi negli ultimi due anni e sarà l’unico a percepire compensi, si dibatte sulla nomina degli altri due componenti che potranno essere dirigenti comunali (e si avanza già l’ipotesi di un incarico pronto per uno del Comune di Vasto) o esterni. Se nel primo caso dovranno essere i Comuni a mettere in bilancio i compensi dovuti, non si capisce come verrebbero pagati quelli di esterni.
Tutto ciò mentre l’Ente si appresta a fondersi con l’Isi, la società proprietaria delle reti idriche.