È guerra aperta tra opposizioni e maggioranza dopo quanto è successo nell’ultima seduta del Consiglio comunale, quando l’assise, pur in assenza del numero legale, ha approvato i provvedimenti all’elencati ai punti 9 e 10 dell’Ordine del giorno. Dopo la querelle dei giorni scorsi l’opposizione compatta (PD, San Salvo Democratica e Centro Democratico) ha inviato un esposto al Prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis per chiedere l’opportuna vigilanza al fine del rispetto della legalità a San Salvo. Antonio Cilli e Arnaldo Mariotti (Pd), Domenico Di Stefano, Gabriele Marchese e Angelo Angelucci (SSD) e Nicola Sannino (CD) avevavno presentato un ricorso nel quale chiedevano
“- AL SEGRETARIO COMUNALE CHE IN FASE DI PERFEZIONAMENTO DELLA DELIBERA CHE HA PER OGGETTO:” Riclassificazione area in C.da Stazione di proprietà del Consorzio di Bonifica destra Trigno” USI LA FORMULA DI RITO E QUINDI IN MODO INCONTROVERTIBILE RILEVI L’ ILLEGITTIMITA’ DELL’ATTO;
– AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ED AL SEGRETARIO COMUNALE DI CONSIDERARE ILLEGITTIMA LA TRATTAZIONE DEL PUNTO N. 10 dell’o.d.g. del Consiglio Comunale, perché è stato violato l’articolo 26 del Regolamento e quindi la seduta non era in numero legale”.
Dopo le reiterate accuse sulla sua mansione pro tempore sulla vicenda è intervenuta anche Filomena D’Addario al momento della votazione presidente del Consiglio preannunciando la richiesta di parere scritto al segretario comunale sulla legittimità dell’approvazione dei punti finiti sotto accusa, che se appurata avrebbe determinato l’annullamento della procedura e il rinvio ad un nuovo dibattito nel prossimo Consiglio comunale. Inoltre con una nota la D’Addario ha lanciato la patata bollente nelle mani di Michele Smargiassi, segretario comunale, ricordano le diversità di compiti tra i due ruoli
“- i consiglieri sono tenuti a chiedere la parola al Presidente e, una volta concessa, devono utilizzare il microfono per parlare. Il Presidente relativamente al punto 9 all’o.d.g. del Consiglio del 20.09.2013 non ha ricevuto richieste di parola;
– il Presidente relativamente al punto 9 all’o.d.g. del Consiglio del 20.09.2013 non ha ricevuto richiesta di verifica del numero legale da parte del Segretario Comunale;
– non è compito dell’Ufficio di Presidenza stabilire la legittimità o i vizi di legittimità e quindi potenziali cause di invalidità degli atti. Il segretario comunale saprà come procedere;
– per candidarsi alle elezioni amministrative non è richiesta la qualifica di Segretario Comunale, e’ per questo che la legge, seppur a costi elevati, prevede che ve ne sia uno in ogni comune;
– nello specifico, il Comune di San Salvo sostiene un costo annuo di importo pari ad € 104.356,00 (retribuzione + oneri) a cui vanno aggiunti € 12.501,00 per fondo mobilità ed € 26.885,00 previsti come limite massimo per diritti di rogito. Il suddetto costo dovrebbe essere compensato dalla certezza della legittimità/legalità degli atti e non dai dubbi;
– la legittimità degli atti deve essere verificata dal segretario comunale”.