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Il Comune chiede la sede dell’Arap. Prospero boccia l’ipotesi.

coasivLa costituenda ARAP (Azienda regionale delle Aree produttive) è finita spesso nell’occhio del ciclone. L’Ente unico che secondo la volontà del legislatore regionale dovrebbe concentrare il ruolo dei 7 Consorzi industriali abruzzesi fatica a prendere vita e corpo, ma ha suscitato un vespaio forse inaspettato di polemiche. Basti ricordare al preannunciato ricorso alla Corte dei Conti da parte del senatore Gianluca Castaldi o all’interrogazione presentata dai grillini in Commissione al ministro dell’Ambiente, ma anche alle perplessità più volte sollevate anche dal settore imprenditoriale. L’ultima querelle si è accesa intorno alla sede della nuova agenzia, che l’Amministrazione comunale vorrebbe a Vasto, il cui consorzio industriale presenta anche un attivo di bilancio.

Una posizione che, però, non trova il gradimento del consigliere regionale proprio della città istoniense Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), il quale ha subito dichiarato: “Sulla riforma dei Consorzi industriali abbiamo il dovere, tutti, indistintamente, di salvaguardare la funzionalità di questi enti. Le polemiche spicciole sulla sede della futura Arap servono a poco, specie se fatte da chi questa istituzione non la vuole”. “L’obiettivo della riforma – scrive ancora Prospero – in questo momento di profonda crisi delle industrie, è poter offrire servizi che siano uniformi e che coinvolgano il maggior numero possibile di comuni e di aziende, oltre che a difendere le professionalità che abbiamo in ciascuno di questi enti, in particolare quello di Vasto. Non a caso mi sono sempre reso disponibile, e lo sono ancora, a svolgere azioni congiunte al fine di salvaguardare le nostre professionalità.

Per quanto concerne la sede, mi fa specie che a chiederla sia il Comune  di Vasto, cioè l’ente che non crede alla validità ed alla urgenza di questa riforma. Mi piace lavorare in silenzio, così come stiamo facendo, per garantire la funzionalità di questo istituto che negli anni passati ha svolto un ruolo preminente per lo sviluppo industriale dei territori – prosegue Prospero – ma chi alza la voce, bene farebbe, invece, a porre rilievi e suggerimenti nelle sedi istituzionali dove si decide il futuro dei Consorzi stessi, così da proporre e realizzare soluzioni che facciano gli interessi reali delle nostre aziende ed industrie e non si limitasse a presentare, ampio modesto avviso, ricorsi monchi”.

Prospero si riferisce al fatto che il Comune di Vasto ha impugnato l’atto della Giunta Regionale che, in esecuzione della legge regionale n.23 del 29 luglio 2011, ha avviato la procedura di soppressione dei sette Consorzi industriali della regione, ma senza chiederne la sospensiva. “Il rilancio delle nostre industrie non passa attraverso il campanilismo – conclude Prospero – ma realizzando un ente agile, che azzeri i costi della politica e che sia una diretta emanazione del mondo industriale”.

Insomma, Prospero risponde a tono a coloro che invocano la sede dell’ARAP a Vasto, dimenticando forse che in questi anni la città adriatica ha subito un progressivo depauperamento istituzionale che non ha avuto eguali in tutto l’Abruzzo e, oltretutto, si appresta a subirne ancora viste le criticità che attanagliano il Centro di ricerca Cotir, il Consorzio di Bonifica Sud, la Cerella Autoservizi.; dimenticando che il Consorzio vastese è l’unico (che noi sappiamo) che ha un bilancio non in rosso e che l’area industriale da esso gestita comprende varie tipologie di attività e grandi insediamenti.

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