“Un territorio che merita la sede dell’Arap”: queste le parole di Tiziana Magnacca durante la conferenza di ieri nella quale ha dimostrato di voler appoggiare la richiesta del Comune di Vasto di avere la sede della costituenda Azienda Regionale per le Aree Produttive che eredita patrimoni e competenze dei 7 consorzi industriali abruzzesi di cui è stato già firmata la fusione una settimana fa. La data ufficiale del parto dovrebbe essere il 6 dicembre e fino ad allora, ha detto Niki Argirò, “abbiamo deciso di non spendere i soldi degli abruzzesi per una nuova sede mantenendola temporaneamente nella struttura dell’assessorato regionale alle Attività produttive a Pescara”.
Sulla posizione del Comune di San Salvo e sulle affermazioni del collega Tonino Prospero nella scorsa settimana il presidente della IV Commissione regionale ha aggiunto “Abbiamo avuto un Consiglio comunale in cui abbiamo votato all’unanimità e insieme al Comune di Vasto e la Provincia di Chieti per la salvaguardia della sede dell’Arap nel Comune di Vasto, però non facciamo battaglia di retroguardia, non facciamo gli ipocriti. Nel 2008 Confindustria fa firmare un documento a tutti e tre i candidati presidenti della Regione, De Laurentis, Chiodi e Costantini sullo scioglimento dei Consorzi industriali e lo firmano tutti e tre, lo accettano i sindacati, lo accettano gli imprenditori, lo accettano gli Enti locali. Ora tutta questa polemica intorno alla chiusura del consorzio di Vasto mi sembra una battaglia, e fa bene a definirla così Prospero, di campanile. Le imprese chiedono più servizi e meno burocrazia. Ora stanno arrivando dei dati che stiamo valutando ed essendo quello di Vasto tra i più virtuosi è giusto che Vasto si giochi la partita, ma così com’erano diventati i Consorzi industriali, compreso quello vastese non si poteva andare avanti. Anche Prospero non è contro, anzi è contentissimo, d’altronde è di Vasto”.
L’onorevole Fabrizio Di Stefano, invece, da noi sollecitato in merito alle affermazioni del presidente di Confindustria Abruzzo Mario Angelucci che ipotizzava ingenti ripercussioni sul tessuto imprenditoriale dei pesanti tagli ai fondi FAS ha sottolineato come “Noi stiamo vivendo una drammatica crisi che non ha precedenti e quel taglio Angelucci lo sa è stato fatto perché abbiamo incrementato il finanziamento degli ammortizzatori sociali vedasi casse in deroga e quindi siamo andati non a toglierli alle imprese ma a darli a chi ci lavora nell’impresa, a supportare dal punto di vista sociale quelle difficoltà che gli eventi hanno creato”.
“Non è stato uno spostamento di risorse dall’Abruzzo a un’altra regione ha aggiunto l’onorevole pidiellino, che ha lanciato una stoccata proprio agli industriali – È stato un investimento appunto di tipo sociale. Poi, però, le imprese devono fare la loro parte. Io ad esempio ho molti dubbi sull’Automotive e se poi quei fondi vengono utilizzati dalle imprese Poi Angelucci ci deve spiegare che succede quelli sono già stati dati alle imprese. Ed allora quanto e quando ci sarà una ricaduta”?
Luigi Spadaccini
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