Dopo le travagliate prove che hanno impedito alla Ducati Pramac e ad Andrea Iannone di verificare l’efficacia di alcune importanti modifiche al setting della moto, con la conseguenza di aver rimediato soltanto il quindicesimo posto nella starting grid del Gran Premio del Giappone a Motegi, era lecito attendersi dal talento vastese una prestazione maiuscola che lo portasse almeno a lottare ad armi apri con le Ducati ufficiali.
Invece un problema immediatamente dopo il via lo penalizza pesantemente relegandolo in ultima posizione e costringendolo a una lunga rincorsa che esalta ancor auna volta le sue doti di guida. Alla fine arriva il quattordicesimo posto a una incollatura da Randy De Puniet (13.mo) e Colin Edwards (12.mo) su quell’asciutto che certamente non favoriva le rosse di Borgo Panigale.
Uno Iannone apparso deluso a fine gara per non essere riuscito a ripetere l’exploit di Aragon dove era finito nel panino delle Ducati ufficiali, ma contento per la sua reazione alla beffa della partenza.
Nel week-end nel quale quello che doveva essere il suo compagno di squadra in stagione, Ben Spies, annunciava il suo ritiro il pilota vastese ha dovuto incassare l’ennesimo episodio sfortunato della stagione. Ora resta l’ultimo GP della stagione, tra due settimane in quel di Valencia, per provare a trovare un nuovo risultato di spessore confidando magari in un minimo di buona sorte, mentre il martillo Jorge Lorenzo, vincitore della tappa nipponica, tenterà il colpo della disperazione per strappare il mondiale a Marc Marquez, oggi secondo, che conserva ancora 13 punti di vantaggio sul maiorchino.
Lu. Spa.