Il congresso cittadino del PD, che ha rinnovato le cariche nel partito locale per i prossimi 4 anni non poteva non lasciare strascichi pesantissimi, soprattutto dopo i duri attacchi di Luciano Lapenna e Giuseppe Forte alla segreteria. Sotto l’indice del j’accuse pronunciato dai due leaders vastesi era finito principalmente l’operato di Antonio Del Casale, il, quale, nelle ore successive, non ha perso l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe “Grazie a tutti gli amici e compagni – scriveva su noto social network – a tutti i democratici e le democratiche che oggi hanno scelto nuovamente di affidarmi l’importante compito di guidare il Partito Democratico di Vasto.
Lo farò con umiltà, con innovazione, in modo inclusivo ma soprattutto con passione cercando di aprire quella nuova stagione che ho iniziato a preparare in questi primi due anni di segreteria e che mi vedrà lavorare in piena autonomia battendomi contro chi utilizza il partito come un autobus per essere eletto, contro chi utilizza il partito come ricettacolo delle proprie mancate scelte, contro chi parla di spazio ai giovani e poi mette sgambetti e prepara imboscate.
Un Partito aperto e plurale, che ritrovi il senso di appartenenza e del sentirsi comunità e soprattutto sia vicino alle tante sacche di sofferenza presenti in Città. Oggi più che mai con la testa e il cuore rivolti nel cambiamento, quello vero!” Ed è nella seconda parte dell’intervento che si evince lo sfogo verso proprio quel Peppino Forte che non ha mai lesinato parole dure nei confronti del segretario che ad alcuni colleghi ha anche dichiarato “Ho sempre cercato il dialogo con tutti- Invece la segreteria di Peppino Forte è stata contraddistinta dalle sue candidature personali che, spesso, non sono andate a buon fine”.
Parole che riecheggiano sulle news dei quotidiani locali e che fotografano la profonda lacerazione che ormai scinde in più parti il Partito Democratico vastese.
Non c’è più posto per Forte nel PD? Questa è la domanda che ci si dovrebbe porre e forse quando il presidente del Consiglio ha dichiarato che il suo partito non gli piace più apre uno spiraglio verso un nuovo percorso politico che, ad esempio, potrebbe riavvicinarlo all’Udc profondamente impoverita anche a livello locale dopo le ultime batoste elettorali.
Sicuramente Forte non ha gradito, per usare un eufemismo, il cambio di rotta di Domenico Molino, con il quale aveva condiviso il fronte unito nella passata gestione lapenniana per difendere le posizioni acquisite e che oggi assume una posizione di vantaggio rispetto a lui nella corsa alle regionali.
Staremo a vedere nelle prossime settimane anche le ripercussioni che le scelte congressuali potranno avere sull’assetto dell’Aula Vennitti, dove già incombe la scure delle regionali che potrebbero determinare quasi certamente mutamenti a partire dalla composizione di Giunta.
Lu. Spa.