Sono cinque le persone coinvolte nel giro di prostituzione, a Roma, ai danni di due studentesse di quindici e quattordici anni. Tra queste persone troviamo anche un abruzzese, il caporal maggiore dell’Esercito Nunzio Pizzacalla sul quale gli investigatori pare abbiano trovato degli sms definiti inequivocabili. Secondo l’accusa era lui, con l’aiuto di tale Mirko Ienni, ad aver reclutato le due studentesse. Ed erano sempre loro, secondo l’accusa, a spartirsi parte dei guadagni. I cinque sono stati ascoltati, per gli interrogatori di garanzia, dal gip Maddalena Cipriani. Il militare abruzzese pare avesse il compito di istruire le baby prostitute, anche utilizzando messaggi telefonici. Emblematico quello inviato il 17 maggio ad una delle due studentesse: “Mi servono foto dove si vede il corpo”. Oppure: “Il video mi serve per vedere come ti sai muovere”. Secondo gli inquirenti, un incontro sessuale poteva costare fino a 500 euro, addirittura 5.000 per un weekend. I “clienti” si sono difesi dicendo di ignorare che le due fossero minorenni.