Questa mattina il gruppo provinciale del Partito Democratico è tornato con un documento ufficiale su quanto emerso nell’incontro del 25 ottobre scorso in quel della zona industriale di Gissi. E lo fa con una richiesta al presidente Enrico Di Giuseppantonio di chiedere la guida della cabina di regia che dovrebbe coordinare gli interventi necessari al perseguimento di quell’Accordo di programma paventato proprio dal ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. Nel documento che riportiamo in calce, però, emergono alcuni punti di rilievo. Innanzitutto la bocciatura da parte del MISE della proposta avanzata da più parti del riconoscimento per la Valsinello di area di crisi “perché non ne ricorrono i presupposti tecnici ed oggettivi”. Altro punto nodale, poi, l’orientamento verso l’approntamento di un Accordo di Programma, appunto, sulla falsa riga di quanto già accaduto ad Anagni e Murgia che potrebbe consentire di ottenere finanziamenti (ma non si chiariscono tempistiche né si quantificano le risorse eventualmente disponibili) in grado di ridare slancio a tutta l’area; infine, anche il PD provinciale cambia rotta sulle politiche energetiche allineandosi con le posizioni di Maria Amato e Angelo Pollutri soprattutto in merito allo sfruttamento della Turbogas (che secondo i soliti ben informati sembra pronta a cambiare proprietà per finire in mani straniere) e all’ampliamento delle attività del CIVETA.
Ecco comunque il testo diffuso da Camillo D’Amico.
Gentilissimo Signor PRESIDENTE,
lo scorso 25 Ottobre il nostro gruppo ha organizzato un pubblico incontro presso l’area industriale dalla “Valsinello” di Gissi davanti all’ex stabilimento della Golden Lady che né è diventato l’emblema della crisi industriale e socio – economica che attaglia questa parte del nostro territorio.
L’incontro, cui Lei ha partecipato, non è stata una “passerella elettorale” ma un efficace momento di disamina e di proposta per il futuro immediato e di prospettiva per cercare di uscire dalla difficile fase corrente che riguarda numerose imprese e centinaia di lavoratori.
La pluralità delle presenze e degli interventi smentisce chi asserisce e fa analisi posteriori opposte e squisitamente di natura strumentale.
Dopo l’incontro, il 29 Ottobre, Lei ha partecipato all’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per la verifica dell’accordo, siglato il 29/5/2012, sulla mancata riconversione della Golden Lady ed a quello successivo con il ministro titolare dello stesso dicastero Flavio Zanonato.
L’incontro è stato sollecitato dall’On. Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati, che ha concluso i lavori del 25 Ottobre.
Dall’incontro è emerso con estrema chiarezza l’inutilità dell’avanzata richiesta del riconoscimento di “area di crisi” perché non ne ricorrono i presupposti tecnici ed oggettivi; in alternativa ci sono quelle per la stipula di un “accordo di programma” cui ci sarebbe anche la disponibilità d’importanti risorse finanziarie.
All’accordo dovrebbero concorrere sia i soggetti pubblici (comuni, provincia, regione e governo nazionale) che privati (sindacati ed imprese).
A rafforzare questa ipotesi il ministro competente Le ha anche indicato realtà dove, solo di recente, si è arrivati a formalizzare e realizzare accordi di programma (Anagni – Murgia) cui far riferimento per verifiche in loco e supporto tecnico per arrivare al medesimo scopo.
Al riguardo una piccola e “partigiana” divagazione: se il P.D. fosse stato, nel frattempo, disinteressato alla vicenda, allo stato, non avremmo quest’ulteriore opportunità che riaccende qualche speranza per il futuro di quest’area industriale e dell’intero vastese.
Personalmente sento il dovere di ringraziare il sottosegretario Giovanni Legnini, l’on. Cesare Damiano e l’on. Maria Amato che hanno svolto un lavoro eccellente per il futuro di questo territorio.
Nell’iniziativa del 25 Ottobre abbiamo avanzato l’idea della costituzione di una “cabina di regìa” che veda presenti sì tutti i portatori d’interesse pubblici e privati ed abbia la bontà di elencare le priorità d’intervento sul piano delle infrastrutture e della logistica in ragione delle risorse finanziarie realmente spendibili e disponibili. Ritengo la provincia il soggetto che deve adire a sé l’importante compito istituzionale in ragione della “mission” che le è affidata dalla normativa vigente e consuetudine corrente.
Dopo gli esiti dell’incontro con il ministro Flavio Zanonato sembra più che mai opportuno che Lei segua questa nostra proposta allo scopo di non perdere ulteriore tempo alfine di cogliere le opportunità possibili che si sono paventate in prospettiva unitamente al fatto di farsi carico dell’invio di un valido e competente tecnico della provincia di Chieti in una delle realtà indicate dal ministro Zanonato per verificare sul campo i modi per arrivare in tempi brevi e solerti anche nel vastese alla predisposizione di un accordo di programma per l’area industriale della Valsinello di Gissi.
Il vastese ha tanti problemi ma anche potenzialità ancora inespresse: l’energia a più basso costo per le attività produttive in virtù della presenza della turbogas di Gissi, una valorizzazione della “risorsa” rifiuto meno gridata e più meditata e plularmente programmata per l’importanza che riveste il consorzio CIVETA nell’intero contesto regionale, un più intelligente utilizzo del porto di Vasto che deve trovare presto le adeguate risorse per completare le infrastrutture necessarie alfine di ottemperare alle necessità delle attività produttive sia del vastese che del Sangro e del vicino Molise, della strutturazione di più veloci collegamenti mediatici, il definitivo avvio delle opere infrastrutturali della zona litorale per dare presto corpo e contezza al parco nazionale della costa teatina affinchè il turismo sia realmente un volano di sviluppo concreto e non solo sognato e/o annunciato.
Chiaramente a tutto questo è urgente avviare le opere viarie cantierabili cui bisogna aggiungere un maggiore gioco di squadra dei comuni tutti del territorio ove prevalga la visione generale a dispetto degli interessi particolari.
La costituzione della cabina di regìa è non solo una risposta all’esigenza immediata ma una sfida all’intero territorio chiamato a precise responsabilità di autodeterminarsi nelle prospettive di sviluppo del proprio futuro.