Si è chiusa a quattro giri dalla fine dell’ultimo GP dell’Anno la prima stagione nella MotoGP di Andrea Iannone. Una caduta, l’ennesima di questo sfortunato anno ha messo fine a una gara che fino ad allora aveva regalato qualche luce prima di spegnersi con una scivolata mentre cercava di mantenere il passo dei compagni di marca.
E sì, perché fino a quel momento Iannone, dopo una ottima partenza, aveva lottato prima con l’ufficiale Hayden e, poi, quando l’americano aveva guadagnato terreno, con l’omonimo Andrea (Dovizioso).
Probabilmente la voglia di misurarsi ad armi pari con gli ufficiali ha messo in crisi le gomme e alla fine la Ducati del buon Andrea (Iannone) non aveva più il grip necessario per garantirgli quelle prestazioni che gli potessero consentire di portare avanti al sua personale battaglia contro la sfortuna che lo ha accompagnato durante tutta la stagione, nella quale non ha potuto neanche contare per lo sviluppo della moto sull’apporto di un compagno di squadra del calibro dell’ex campione del mondo superbike Ben Spies.
Il vastese chiude al 12.mo posto della classifica mondiale con 57 punti, uno in più del compagno di marca Michele Pirro, ottenendo come migliori risultati l’ottavo posto in gara nel GP di Australia e l’ottavo posto in qualifica in quello Catalunya.
Ora la tre giorni di test sulla nuova Ducati desmosedici che, però, a sentire gli esperti non sembra così differnete dall’attuale. Intanto Marc Marquez festeggia il suo titolo iridato, mentre Jorge Lorenzo la vittoria nel GP odierno.