La drammatica situazione in cui versa il Consorzio di Bonifica Sud alle prese finanche con la stima reale del debito accumulato nel corso degli anni resta al centro del dibattito politico regionale. Dopo l’annuncio dell’approvazione del ddl regionale presentato da Antonio Prospero che consentirà di finanziare con 300mila euro l’ente al fine almeno di saldare gli stipendi ai dipendenti è ancor auna volta il PD provinciale a chiedere le testa di Fabrizio Marchetti, il presidente dell’Ente, finito sotto accusa dopo la denuncia pubblica del presidente del collegio dei revisori dei conti Raffaele Felice: “La telenovela infinita del consorzio di bonifica Sud con sede a Vasto – scrive il capogruppo provinciale Camillo D’Amico – troverà una dignitosa conclusione con le formali e volontarie dimissioni del presidente Fabrizio Marchetti.
Le dimissioni aiuterebbero parecchio nella necessaria ricerca della chiarezza sulla montagna di debiti che il consorzio ha accumulato e favorirebbe la nomina di un commissario regionale ad acta il quale aprirebbe le procedure per le libere elezioni alfine di restituire all’ente un amministrazione democratica e rappresentativa”.
Secondo l’esponente democratico “Dai resoconti dell’ultimo consiglio regionale emerge con chiarezza assoluta l’improrogabile necessità di superare l’attuale gestione anche per dare seguito all’erogazione del contributo previsto dal ddl a firma del consigliere Antonio Prospero”.
D’Amico lancia poi l’allarme su quanto sta creando accadendo alle vicende dell’Ente che potrebbero rappresentare un ulteriore aggravio della situazione rendendo ancor più nero ed incerto il futuro del Consorzio “Le voci che la Carisp Chieti non voglia riaprire il servizio di tesoreria si fanno sempre più insistenti; altrettanto quelle dell’emissione di una cartella esattoriale straordinaria a carico dell’intera contribuenza, pubblica quanto privata, per fornire ulteriori garanzie. Inaccettabili entrambe le cose!!!
A tutto questo c’è la reale minaccia che incombe sugli esiti dei ricorsi presentati alla Procura della Repubblica ed alla sezione Abruzzese della Corte dei Conti; tutto questo nel mentre i servizi sono stati bloccati dal personale dipendente in agitazione.
Una situazione che richiede una sana e non più rinviabile decisione: le dimissioni formali di Fabrizio Marchetti & c.”