Progetto per Vasto torna, con una interrogazione presentata da Andrea Bischia, sulla questione del reintegro dei dipendenti della piscina comunale dopo la sentenza del Giudice del 26 luglio scorso che si era pronunciato in tal senso. “Intanto i lavoratori della piscina comunale continuano a rimanere disoccupati – spiega il consigliere di PpV – l’amministrazione dimostra di non avere polso nel risolvere la questione reintegro e questo provoca giustamente dissenso, disagio negli animi di chi giustamente reclama giustizia, che ripeto questa amministrazione non riesce a garantire”.
Bischia si augura “che attraverso questa interrogazione il Delegato allo sport (ovvero il sindaco Luciano Lapenna, ndr), riesca a dare risposte certe e precise sul problema reintegro e su altre tematiche che il sottoscritto ha sottoposto che a quanto pare crea dissapori in quei cittadini che frequentano la piscina e che si stanno rivolgendo ad altre strutture”.
Progetto per Vasto insinua delle perplessità su come la cosa viene gestita dall’Amministrazione “Vogliamo sapere il motivo perché questa Amministrazione è così tenera nei confronti di questa società e di conseguenza cosa c’è sotto, perché questa difficoltà nel richiamarla per farle rispettare le normative di un bando che la stessa Amministrazione ha impostato?”
Ecco il testo del documento trasmesso al primo cittadino e per conoscenza al presidente del Consiglio comunale
“(…) – alla luce della sentenza emessa dal Tribunale di Vasto il 26 Luglio 2013, che impone il reintegro degli ex lavoratori della piscina comunale di Vasto, che chiedevano a gran voce di far sì che la società aggiudicataria rispettasse le disposizioni del bando e cioè l’assunzione di tutti i lavoratori con le stesse condizioni economiche della precedente gestione, oltre a pagare i 2 anni di arretrati ai suddetti lavoratori;
-ravvisato che l’associazione sportiva vincitrice del bando è risultata vincitrice anche attraverso i 20 punti che vengono assegnati nel momento in cui si garantisce il riassorbimento di tutto il personale alle stesse condizioni contrattuali, viene da sé che disattendendo questo aspetto automaticamente non può risultare più la vincitrice della gara per la gestione della piscina comunale, ma verrebbe declassata.
-ipotizzato che la società sport Management a partire da Gennaio 2014 cederà la gestione della piscina comunale ad una società di Foggia;
-ravvisato il licenziamento dell’ormai ex Direttore della piscina, con la giustificazione di averlo sostituito con un rappresentante/Direttore di zona, che dovrebbe occuparsi di ben 5 piscine contemporaneamente a scapito, ovviamente, della qualità del servizio offerto;
-constatata la cattiva manutenzione della struttura, ben sapendo che quando piove l’acqua filtra in diverse zone della struttura, rendendola un colabrodo;
– considerato altresì gli aumenti delle tariffe, praticate dalla società aggiudicataria, in contrasto con la riduzione dei minutaggi in acqua rispetto alla precedente gestione, non sono stati discussi in consiglio comunale;
chiede
– se ritiene essere di primaria importanza la soluzione del problema, del reintegro dei lavoratori, dando seguito alla sentenza emessa dal Tribunale di Vasto e ridare dignità ai soggetti che ingiustamente si sono visti sottratti il diritto al lavoro;
– se ritiene fondata la notizia di una eventuale cessione della gestione ad altra società;
– come intende procedere nei confronti della società vincitrice del bando, che risulta inadempiente sia a livello di normativa del bando, e sia a livello manutentivo, dimostrando scarso impegno e un chiaro atteggiamento alquanto superficiale che và a ledere l’immagine della struttura e deludere le aspettative che si riponevano nei confronti della società stessa;
– come intende procedere di fronte alla questione degli aumenti delle tariffe, ben sapendo che ogni variazione della stessa deve essere rigorosamente discusso in Consiglio Comunale, e infine chiedo se ritiene necessario chiedere un consuntivo sulla gestione dell’ultimo anno per capire se il numero degli iscritti è in aumento o in diminuzione e relazionarlo in consiglio comunale”.