Segue una prima riunione con i cittadini di Cupello l’incontro pubblico organizzato dalla locale sezione di Rifondazione Comunista ieri sera presso il Comune. Molti i cittadini che hanno partecipato alla riunione, insieme alla segretaria del circolo di Cupello, Marilisa Spalatino, il sindaco di Cupello, Angelo Pollutri, e rappresentanti dei due schieramenti in Consiglio comunale.
Come sottolineato dalla segretaria di Rifondazione a proposito della tanto discussa tassa, “le cifre che sono arrivate ai cittadini sono da capogiro, soprattutto agli esercenti di bar e ristoranti, ma non solo. File davanti al Comune per chiedere spiegazioni su un aumento così spropositato (rispetto alla vecchia Tarsu), polemiche continue via Facebook, eccetera, avevano creato una situazione tale per cui il clima stava diventando incandescente”.
Quindi per fare il punto della situazione, l’incontro di ieri, organizzato per “un confronto costruttivo”, durante il quale il primo cittadino di Cupello ha provato a spiegare le proprie ragioni, prima tra tutte l’adozione della Tares, a fronte delle scelte dei centri vicini, come Vasto e San Salvo, che sono rimasti alla vecchia Tarsu: “Quando abbiamo approvato il bilancio di previsione – ha ricordato il sindaco – era in vigore la Tares e non si poteva fare altrimenti. Né potevamo posticipare l’approvazione del bilancio, perché c’erano in ballo finanziamenti e cofinanziamenti regionali e statali, riguardanti anche la sicurezza delle scuole, che avremmo perso senza la tempestiva approvazione del documento”. D’altra parte, ha precisato Angelo Pollutri, anche chi è riuscito a rimanere alla Tarsu dovrà far quadrare i conti: “Il rapporto tra entrate e uscite dovrà comunque essere pari, la legge parla chiaro. Quindi le minori entrate che avranno i comuni che sono rimasti alla Tarsu dovranno essere compensate per arrivare al pareggio. Vasto, per esempio, ha istituito la tassa di soggiorno e alzato l’Imu alle seconde case. Oggi qualcuno può far vedere che fa pagare di meno ai cittadini, ma i conti si faranno in sede di equilibri di bilancio, a settembre, e lì non si scappa”.
Dai rappresentanti dell’opposizione presenti, poi, la contestazione al sindaco Pollutri per “i forti disagi a cui vanno incontro i cittadini, per una valutazione degli aumenti che si è dimostrata imprecisa. Avevamo chiesto di riflettere meglio sulla questione, ma l’amministrazione comunale ha sottovalutato la realtà. E in ogni caso prima bisognerebbe ridurre le spese o poi al limite chiedere sacrifici ai cittadini”. Ma la risposta all’opposizione è arrivata da un’ex candidata proprio nelle file dell’attuale opposizione: “Che ci fate in Consiglio comunale? Se sapevate che saremmo andati incontro a questa situazione, perché non avete preparato manifesti o promosso incontri per informare i cittadini, prima che si trovassero di fronte al fatto compiuto?”.
Laconica la risposta della minoranza: “È vero, è stata una nostra mancanza”.
Piuttosto vivace il dibattito che quindi ha dato vita al momento di confronto che però non ha spostato di molto il problema, a parte l’impegno preso dal sindaco sulle rateizzazioni: “Lunedì si riunirà la Giunta e cercheremo di estendere la possibilità di rateizzazione anche a chi non è ancora in regola con la vecchia Tarsu”.
Per quanto riguarda la posizione di Rifondazione Comunista, la segretaria Marilisa Spalatino ha proposto di “riconsiderare situazioni e casistiche limite che generano una quota Tares molto al di sopra della media a causa di particolari situazioni di carico familiare e superficie di abitazione; consentire l’accesso alla rateizzazione della tares anche a coloro che non erano in regola coi pagamenti riferibili all’anticipo Tarsu; riaprire i termini di richiesta agevolazioni per cittadini con Isee pari o inferiore ai 5000 euro annui (la cui scadenza è ad oggi prevista ad ottobre 2013); rivedere la quota Tares sulle attività economiche (in particolare gli esercizi commerciali) che maggiormente risentono dell’attuale crisi e a cui vengono richieste cifre insostenibili. Sulle pluriattività: dare precedenza alla designazione produttiva con il coefficiente di imposizione più favorevole (esempio: su attività di produzione e commercializzazione si scelga,per l’imposizione, il coefficiente che,secondo delibera consiliare,è più favorevole,più basso per l’esercente)”.
Più in generale, poi, Rifondazione ha proposto “l’apertura di un percorso partecipativo attraverso più assemblee per informare i cittadini; l’istituzione di referendum per determinati argomenti e l’adozione di un bilancio partecipato, per mettere i cittadini nelle condizioni di esprimersi in merito”.
n.l.